E’ la terza virtù teologale, la carità, che è “il culmine di tutto l’itinerario (…) compiuto con le catechesi sulle virtù” che il Papa ha spiegato all’udienza generale di mercoledì 15 maggio 2024, tracciando una distinzione tra l’amore cristiano e tutti gli altri tipi di amore che si vivono nella vita.
La grandezza della carità è messa in rilievo nell’insegnamento di san Paolo, che scrivendo ai Corinzi, dice: “la carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. (1 Cor 13,4-7)” Qui l’apostolo denuncia le divisioni interne, i litigi, le preclusioni di “chi pretende di avere sempre ragione e non ascolta gli altri, ritenendoli inferiori.” A loro ricorda che “la scienza gonfia, mentre la carità edifica”.
Forse a Corinto quelle parole così dure suonavano un po’ incomprensibili, convinti di essere brave persone. “Anche ai nostri giorni l’amore è sulla bocca di tutti, è sulla bocca di tanti ‘influencer’ e nei ritornelli di tante canzoni. Si parla tanto dell’amore, ma cos’è l’amore?” Paolo teme che tra i Corinti “non ci sia alcuna traccia” della virtù della carità, quella che viene da Dio, che “non è l’amore che sale, ma quello che scende, non quello che prende ma quello che dona”. Anche oggi, come a qui tempi si fa confusione della virtù teologale dell’amore e “se anche a parole tutti assicurano di essere brave persone, di voler bene alla propria famiglia e ai propri amici, in realtà dell’amore di Dio sanno ben poco.”
Il termine amore a quei tempi si poteva esprimere in parole diverse. I Cristiani scelgono “agape” per indicare l’amore cristiano, diverso da tutti gli altri amori come l’innamoramento o l’amore per la patria o quello per l’umanità. E’ “un amore più grande un amore che proviene da Dio e si indirizza verso Dio“, e insieme ci rende capaci di amare il prossimo come fa Dio. “Questo amore, a motivo di Cristo, ci spinge là dove umanamente non andremmo: è l’amore per il povero, per ciò che non è amabile, per chi non ci vuole bene e non è riconoscente. È l’amore per ciò che nessuno amerebbe; anche per il nemico. Anche per il nemico. Questo è ‘teologale’, questo viene da Dio, è opera dello Spirito Santo in noi.” Di questo amore parla Gesù nel discorso della montagna quando descrive questo amore mostrando la sua differenza dall’amore di cui anche i peccatori sono capaci: “se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano“. (Lc 6,32). Il cristiano ama tutti, anche i nemici, senza attendersi il contraccambio e senza interesse.
In questo senso “l’amore si rivela come virtù teologale e assume il nome di carità. L’amore è carità. Ci accorgiamo subito che è un amore difficile, anzi impossibile da praticare se non si vive in Dio. La nostra natura umana ci fa amare spontaneamente ciò che è buono e bello. In nome di un ideale o di un grande affetto possiamo anche essere generosi e compiere atti eroici. Ma l’amore di Dio va oltre questi criteri. L’amore cristiano abbraccia ciò che non è amabile, offre il perdono.”
E’ un amore ardito che sembra quasi impossibile, che “benedice quelli che maledicono”, ma “è la sola cosa che resterà di noi.”
E’ la ‘porta stretta’ “per entrare nel Regno di Dio“. Alla sera della vita saremo giudicati proprio su questo amore cioè sulla carità, quando risentiremo le parole di Gesù: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“. (Mt 25,40).
Chiediamoci:
- Pretendo di avere sempre ragione e non ascolto gli altri, ritenendoli inferiori?
- Si parla tanto di amore, ma so cosa sia l’amore?
- Comprendo che l’amore non è quello che prende ma quello che dona?
- Forse in realtà so poco dell’amore di Dio?
- Amo il povero, il nemico, chi non mi è riconoscente?
- Guarda all’agape come ad un amore più grande che proviene da Dio e mi indirizza verso Dio?
- Mi accorgo l’amore è difficile, anzi impossibile da praticare se non si vive in Dio?
- Guardo alla carità come la porta stretta per entrare nel Regno di Dio?