Un pubblico attento ha accolto sotto la tensostruttura dell’antica corte della Villa dei marchesi Da Passano il bel concerto del Coro Alpini Valtanaro, diretto da Alfredo Borroni, che ha entusiasmato i presenti alternando momento divertenti ad altri di profonda commozione.
Erano presenti il sindaco Valeria Olivieri, il vice sindaco Emanuela Aceto, il consigliere provinciale
Stefano Zoccola, il comandante della Stazione dei Carabinieri lgt. Paolo Marubbio, il presidente
della sezione dell’Associazione Alpini casalese Gianni Ravera, il prevosto…
La prof.ssa Garavello introducendo il concerto, ha posto in rilievo il ruolo delle donne che sono
state determinanti per la sopravvivenza del Paese ed hanno anche preso parte in prima persona
alla lotta per la Liberazione.
“A tutte queste donne – ha detto – va la nostra gratitudine e anche per loro oggi vogliamo fare
memoria e festa. Festa della libertà, festa della democrazia, festa per i valori della nostra
Costituzione che, come ci ha più volte ricordato il nostro Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, è proprio il frutto più maturo nato dal 25 Aprile. “
Ha ricordato poi le parole Piero Calamandrei: “se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è
nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove
furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare
la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Molto applaudito è stato il Coro Alpino che ha proposto una serie molto conosciuta di canti, alcuni
arrangiati in modo innovativo con una splendida esecuzione che ha messo in rilievo una grande
vocalità ed abilità. Il presentatore Dario Deamici è stato molto bravo nell’introdurre i brani,
dandone una precisa chiave di lettura che rimandava alla loro origine e a pagine gloriose della
storia alpina (dalle trincee delle alpi, ai monti della Grecia, alla Russia …) Il pubblico così si è
riconosciuto in inni molti noti (come “Sul cappello…” o “La montanara”), per poi passare alla
preghiera del Signore dlel cime, a canti famosissimi (come “Quel mazzolin di fiori…) ed altri meno
noti (Rufugio bianco, Fiabe, 33) fino al bis acclamato (Me compare Giacometo…)
Da quasi 30 anni il coro alpino alessandrino (il cui nome riecheggia quello di uno dei più vecchi
battaglioni alpini) ha riscosso lusinghieri successi. Il suo repertorio spazia dai classici canti degli
Alpini ai canti di montagna e popolari, nonché ad una serie di canti liturgici che consentono di
accompagnare anche le cerimonie religiose. Il Coro partecipa principalmente a concerti, rassegne e
cerimonie alpine e non. Forte è l’impegno nel sociale con il quale il Coro non lesina partecipazione
entusiastica ogniqualvolta venga sollecitato.