“Amerai il Signore Dio tuo … e il prossimo tuo come te stesso”. E’ questo il tema basato sul vangelo di Luca (Lc 10, 25-28) con testi preparati da un gruppo del Burkina Faso, insieme alla Comunità Chemin Neuf.
E’ l’impegno dell’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani che dal 18 al 25 gennaio che invita tutti i credenti in Cristo (cattolici, ortodossi, protestanti) a pregare ed impegnarsi per ritrovare l’unità visibile di tutti i cristiani.
Gesù ha pregato che i suoi discepoli fossero tutti una cosa sola, ma la strada non è facile: “la reciproca mancanza di conoscenza tra le Chiese – si legge nel sussidio preparato per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità – e il mutuo sospetto indeboliscono l’impegno nell’intraprendere la strada ecumenica. Alcuni possono temere che l’ecumenismo porti ad una perdita di identità confessionale e impedisca la ‘crescita’ della loro Chiesa”. Per questo motivo, per percorrere la via dell’ecumenismo sono necessarie la fiducia e la speranza come pure “che le Chiese includano sempre più iniziative ecumeniche nei loro piani pastorali e promuovano la formazione ecumenica tra gli operatori pastorali e tutti i fedeli. Una vera conversione spirituale, pastorale ed ecclesiale senza proselitismo è essenziale per un vero dialogo ecumenico. L’unità dei cristiani è una grazia da chiedere a Dio nella preghiera”.
La data per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che va dal 18 al 25 gennaio, venne proposta nel 1908 da padre Paul Wattson. In quella data si celebrò per la prima volta a Graymoor (New York), un “Ottavario di preghiera per l’unità”, perché compresa tra la festa della cattedra di san Pietro (che a quell’epoca si celebrava il 18 gennaio ed oggi il 22 febbraio) e quella della conversione di san Paolo, rivestendo quindi un significato simbolico. Nel 1935 sarà l’abate Paul Couturier, in Francia, a promuove la “Settimana universale di preghiera per l’unità dei cristiani” basata sulla preghiera per “l’unità voluta da Cristo”. Un’altra tappa importante fu, nel 1964, a Gerusalemme, la preghiera comune di Papa Paolo VI e del patriarca Athenagoras I perché “siano tutti una cosa sola”. Sarà nello stesso anno che il Concilio (con il Decreto sull’ecumenismo) venne a sottolineare che la preghiera è l’anima del Movimento ecumenico, incoraggiando l’osservanza della Settimana. Nel 2021 Papa Francesco invita tutti i battezzati ad intraprendere un cammino insieme per costruire una Chiesa sinodale ed il 23 settembre dello scorso anno nella Veglia ecumenica, alla vigilia della prima fase della XVI Assemblea del Sinodo dei vescovi Il Pontefice ricordò che “il silenzio è essenziale nel cammino di unità dei cristiani. É fondamentale infatti per la preghiera, da cui l’ecumenismo comincia e senza la quale è sterile”.