Sospesa l’udienza del mercoledì (in coincidenza con la solennità dei Santi), domenica 5 novembre 2023, all’Angelus (commentando il vangelo domenicale di Mt 23, 1-12), ha invitato tutti, specialmente coloro che hanno responsabilità, a non preoccuparsi solo “di mostrarci impeccabili all’esterno”.
Occorre invece, “come persone e come cristiani“, vivere e “praticare quello che predichiamo” senza avere “il cuore doppio”, prendendosi cura della propria “vita interiore nella sincerità del cuore”.
Il Papa si è soffermato su due aspetti: “la distanza tra il dire e il fare e il primato dell’esteriore sull’interiore”. Alle guide religiose del popolo d’Israele, “che pretendono di insegnare agli altri la Parola di Dio e di essere rispettati in quanto autorità del Tempio”, Gesù contesta “la doppiezza della loro vita: predicano una cosa, ma poi ne vivono un’altra”. Ora “questo è il pericolo su cui vigilare: la doppiezza del cuore. Anche noi abbiamo questo pericolo” che “mette a rischio l’autenticità della nostra testimonianza e anche la nostra credibilità come persone e come cristiani.”
Noi siamo fragili e quindi sperimentiamo tutti “una certa distanza tra il dire e il fare”; bisogna, però, riconoscere che avere “il cuore doppio”, vivere con “un piede in due scarpe”, senza farcene un problema, è un’altra cosa. Soprattutto “quando siamo chiamati (nella vita, nella società o nella Chiesa) a rivestire un ruolo di responsabilità”. Questo vale “per un prete, un operatore pastorale, un politico, un insegnante o un genitore, vale sempre questa regola: ciò che dici, che predichi agli altri, impegnati tu a viverlo per primo. Per essere maestri autorevoli bisogna prima essere testimoni credibili.”
Il secondo aspetto, “il primato dell’esteriore sull’interiore”, è una conseguenza del primo, come gli scribi ed i farisei che, “vivendo nella doppiezza, (…) sono preoccupati di dover nascondere la loro incoerenza per salvare la loro reputazione esteriore”. Così compiono opere per apparire giusti, per “salvare la faccia”. E’ un “trucco è molto comune”: truccarsi la faccia, la vita, il cuore… E’ “gente ‘truccata’, non sa vivere la verità. E tante volte, anche noi, abbiamo questa tentazione della doppiezza.” Per questo occorre fare tutti un esame di coscienza. La Vergine Maria, “che ha vissuto con integrità e umiltà del cuore secondo la volontà di Dio, ci aiuti a diventare testimoni credibili del Vangelo”.
Chiediamoci:
- Cerchiamo di praticare quello che predichiamo?
- Viviamo nella doppiezza? Diciamo una cosa, e ne facciamo un’altra?
- Siamo preoccupati solo di mostrarci impeccabili all’esterno, truccati?
- Sappiamo prendere cura della nostra vita interiore nella sincerità del cuore?