“Leaders for Peace”: è la campagna, organizzata dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede insieme con l’organizzazione Rondine Cittadella della Pace che vede i giovani protagonisti della ripartenza post-pandemia. E’ un appello concreto per promuovere percorsi di formazione per una cultura in grado di ribaltare le logiche del conflitto
Già due anni fa i giovani di Rondine (spiega a Vatican news il presidente di Rondine Franco Vaccari) hanno presentato all’ONU la richiesta di un finanziamento (una percentuale decisamente irrisoria del budget) per percorsi di formazione. Si tratta di diffondere una cultura di pace che nell’organizzazione Rondine si vive praticamente quotidianamente e che può formare i futuri leader. Vaccari ricorda che da sempre Rondine accoglie giovani che hanno vissuto sulla propria pelle l’odio, il conflitto armato, “l’inganno del nemico” e che, attraverso il Metodo Rondine, imparano a trasformare tutto ciò in prospettive diverse.
Così nel 2018 (nel 70° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo), il ministero degli Affari Esteri italiano aveva proposto a Rondine Cittadella della Pace di rappresentare il Paese per portare alle Nazioni Unite la propria esperienza come “esempio concreto da cui ripartire sul grande tema dei diritti umani”. Di qui la proposta della campagna globale Leaders for Peace.
Con i suoi percorsi di formazione, Rondine incoraggia i giovani a diventare leader di sé stessi, della propria comunità e attori di cambiamento nella società civile, nella continua ricerca del bene comune. L’obiettivo finale è contribuire alla realizzazione di un habitat socialmente sostenibile e privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per sviluppare relazioni pacificate e generative. Rondine Cittadella della Pace è stata candidata al premio Nobel per la pace 2015.
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