“Pietro [entrato nella casa del centurione Cornelio] stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola.” (At. 10,44)
Mi fermo sull’episodio descritto dagli Atti degli apostoli, attraverso all’opera di Michel Corneille pittore francese del XVII secolo in un’opera conservata all’Hermitage di san Pietroburgo.
Corneille descrive l’episodio neo testamentario con una vivacità di colori con una convergenza visiva nella figura di Cornelio che è presentato al centro della scena, mentre Pietro sta battezzandolo. Ciò che è importante non è la precisione nella ricostruzione storica (il battesimo probabilmente fu per immersione e non per infusione, i soldati portano uno strano elmo, poco romano).
Si possono cogliere due gruppi essenziali sulla scena: a sinistra il centurione, che era un timorato di Dio, cioè un pagano che già simpatizzava per la causa ebraica, con la sua famiglia, dall’altra Pietro (identificabile con il colore arancione tipico della sua iconografia) con quelli che lo accompagnano.
In secondo piano i soldati romani, di cui uno tiene la corazza di Cornelio (di cui si è spogliato per essere battezzato) ed una folla di curiosi, in uno spazio architettonico armonico classicheggiante.
E’ il dono dello Spirito e l’evento ha un’importanza fondamentale nella storia della Chiesa che si apriva così agli “incirconcisi” come ai “circoncisi” liberandosi dell’antico formalismo, e peserà nelle decisioni in seguito prese nel concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione Cornelio fu poi secondo vescovo di Cesarea di Palestina.
“Vieni Spirito santo, manda a noi dal Cielo un raggio della tua luce” (sequenza di Pentecoste).
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