NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Uno tra gli stati più poveri del mondo e praticamente ignorato dalle grandi agenzie di comunicazioni. E’ Haiti, in cui il governo domenica 7 febbraio ha annunciato di aver sventato “un tentativo di colpo di Stato” contro il presidente Jovenel Moïse. Sarebbero coinvolti un giudice della Corte di cassazione e un responsabile della polizia nazionale. In totale sono state arrestate 23 persone. I vescovi esprimono preoccupazione lanciando un appello all’unità.
Come riferisce Vatican news, da mesi ad Haiti la popolazione scende in piazza contro l’attuale presidente Jovenel Moïse, accusato di smantellare le istituzioni, di permettere il saccheggio delle casse dello Stato, di appoggiare le milizie che spadroneggiano sul territorio dove si moltiplicano i rapimenti. Di recente ha imposto per decreto una serie di misure dirette a rafforzare la sicurezza pubblica, attribuendo immunità agli agenti della neonata Agenzia nazionale di intelligence e inquadrando come terrorismo atti di protesta sociale. In prima linea nelle proteste, represse con gas lacrimogeni, proiettili di gomma e in alcuni casi con armi da fuoco, ci sono, anche ad Haiti, gli studenti, i quali, a migliaia, hanno manifestato nei giorni scorsi e ieri in diverse zone della capitale e nei pressi dell’ambasciata statunitense chiedendo l’immediata rinuncia di Moïse e denunciando l’ondata di sequestri di giovani, aumentati vertiginosamente negli ultimi giorni.
Moïse ha indetto per il 25 aprile prossimo un referendum per l’approvazione di una Carta costituzionale, cui sta lavorando una commissione nominata da lui stesso e di cui non esiste una bozza pubblica.
Nell’ultima settimana l’opposizione (sostenuta da una forte base popolare) aveva annunciato di voler sostituire Moïse con un nuovo capo di stato non autoritario, e domenica ha effettivamente nominato un presidente di transizione fino a nuove elezioni. Ribaltando lo scenario del colpo di stato annunciato dal governo, l’opposizione ha denunciato la repressione politica seguita al suo annuncio e gli arresti illegali.
Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno accusato la missione umanitaria delle Nazioni Unite a Haiti di sostenere il presidente e i suoi «piani antidemocratici».

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.