“Voce di uno che grida nel deserto” (Mc. 1,3). Il richiamo profetico (Is.40,3) che Giovanni Battista fa proprio è ciò che ritroviamo nel cartiglio dell’opera di Francesco del Cossa, realizzato, tra il 1472 ed il 1473, per l’altare della cappella Giffoni in san Petronio a Bologna e conservato ora alla Pinacoteca di Brera a Milana.
Infatti la liturgia di questa seconda domenica di Avvento fissa l’attenzione su colui che è chiamato a preparare la via al Signore che viene. Il Battista, il precursore di Cristo è probabilmente nella storia dell’arte è il Santo più raffigurato. Innumerevoli sono le opere (tavole o pale d’altare) in cui “il più grande tra i nati da donna” è raffigurato da solo o con Maria S.S. ed altri Santi.
Francesco del Cossa, esponente della scuola ferrarese del XV secolo ritrae Giovanni in piedi su un pilastro; è una figura possente, monumentale (che richiama il contributo di Pietro della Francesca), irsuta, con un ampio panneggio rosso e con un’attenzione anatomica ai dettagli anche minuti (come ad esempio le vene del braccio). Si notino i caratteristici elementi iconografici, tipici: la veste di peli di cammello, la barba, i calzari, la locusta ai suoi piedi. Il bastone con la croce è tipico in Giovanni, con il all’Agnello di Dio entro il cerchio sul bastone. Oltre al cartiglio sullo sfondo si vedono elementi decorativi ed un paesaggio molto lontano, con la linea dell’orizzonte particolarmente ribassata, caratterizzato da estrose vedute di grotte, speroni stalagmitici, archi naturali.
Come il Battista, che si fa banditore della venuta del Messia, così anche noi dobbiamo attendere ed aiutare gli altri ad attendere il vero Natale per vivere in modo cristiano e genuino.
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