a cura di Gian Paolo Cassano
“La bellezza nella Parola” è il titolo di una trilogia in cui mons. Thimothy Verdon, forse il massimo esperto di arte cristiana in Italia, traccia un percorso per cogliere la ricchezza della Parola di Dio attraverso all’arte. Vorrei provare anch’io ad offrire uno spunto perché attraverso all’arte possiamo cogliere tutta la ricchezza e la bellezza della Parola di Dio.
“Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate !” (Mc.13,37). L’invito a vegliare, commentando il brano evangelico di Marco (che ci accompagnerà in questo nuovo anno liturgico) è colto da quello straordinario artista che è Vincent Van Gogh (1853-1890).
Egli (che non dimentichiamo, figlio di un pastore protestante, fu predicatore evangelico) “copiando” (ma profondamente reinterpretando) un’opera analoga di Jean Francois Millet (l’autore del celeberrimo Angelus) esprime il senso profondo dell’attenzione. E’ una veglia resa attraverso a due personaggi umili, semplici che sono al centro della scena, alla luce di una lampada: una scena semplice scena davanti al focolare, una casa illuminata dalla luce della lampada quasi a dargli un senso di sacralità. Come non cogliere in questo il riferimento a Cristo Luce del mondo, a quella luce che nella venuta di Gesù illumina l’universo ?
“Deve venire, (scrive don Clemente Rebora, uno di più lucidi e profondi poeti del Novecento) /verrà, se resisto/a sbocciare non visto,/verrà d’improvviso,/quando meno l’avverto./ (…) verrà a farmi certo/ del suo e mio tesoro,/ verrà come ristoro/ delle mie e sue pene,/ verrà, forse già viene/ il suo bisbiglio.”