Domenica 26 luglio, all’Angelus, il Papa commentando le parabole del tesoro nascosto nel campo e della perla preziosa, ha parlato della gioia di scoprire un senso per la propria vita, attraverso strade nuove che “ci portano ad amare Dio, amare gli altri e amare veramente noi stessi”.
E’ l’invito a diventate “cercatori sanamente inquieti del Regno dei cieli”, abbandonando le nostre sicurezze mondane per percorrere le strade nuove dell’amore
Ora il tesoro e la perla sono una rappresentazione del Regno dei cieli, e l’uomo e il mercante che li trovano, “vendono tutto per acquistare ciò che ormai sta loro più a cuore”.
“Con queste due similitudini, Gesù si propone di coinvolgerci nella costruzione del Regno dei cieli, presentando una caratteristica essenziale, della vita cristiana e del Regno dei cieli: aderiscono pienamente al Regno coloro che sono disposti a giocarsi tutto, sono coraggiosi!”
Ora “la costruzione del Regno esige non solo la grazia di Dio, ma anche la disponibilità attiva”, perché se “la grazia fa tutto”, ci vuole però “la nostra disponibilità a riceverla” che si può cogliere nei “gesti decisi e radicali” di chi ha trovato il tesoro o le perla, “compiuti con gioia”. Così anche noi “siamo chiamati ad assumere l’atteggiamento di questi due personaggi evangelici, diventando anche noi cercatori sanamente inquieti del Regno dei cieli.”
Significa “abbandonare il fardello pesante delle nostre sicurezze mondane che ci impediscono la ricerca e la costruzione del Regno: la bramosia di possedere, la sete di guadagno e di potere, il pensare solo a noi stessi”. Oggi alcune vite possono sembrare mediocri e spente “perché probabilmente non sono andati alla ricerca di un vero tesoro: si sono accontentati di cose attraenti ma effimere, di bagliori luccicanti ma illusori perché lasciano poi al buio. Invece la luce del Regno non è fuoco di artificio, è luce: il fuoco di artificio dura soltanto un istante, la luce del Regno ti accompagna tutta la vita.”
Il Regno dei cieli “è il contrario delle cose superflue che offre il mondo” e “di una vita banale”. E’ “un tesoro che rinnova la vita tutti i giorni e la dilata verso orizzonti più vasti”. Chi lo ha trovato, infatti, “ha un cuore creativo e cercatore, che non ripete ma inventa, tracciando e percorrendo strade nuove, che ci portano ad amare Dio”. Infatti “Gesù, lui che è il tesoro nascosto e la perla di grande valore, non può che suscitare la gioia, tutta la gioia del mondo: la gioia di scoprire un senso per la propria vita, la gioia di sentirla impegnata nell’avventura della santità.”
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