“Anche quest’anno il Signore ci concede un tempo propizio per prepararci a celebrare con cuore rinnovato il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, cardine della vita cristiana personale e comunitaria. A questo Mistero dobbiamo ritornare continuamente, con la mente e con il cuore. Infatti, esso non cessa di crescere in noi nella misura in cui ci lasciamo coinvolgere dal suo dinamismo spirituale e aderiamo ad esso con risposta libera e generosa.” Così inizia il Messaggio del Papa per la Quaresima di quest’anno.
Mercoledì 26 febbraio, con il rito delle Ceneri, è iniziata la Quaresima, un periodo, nell’anno liturgico, che si caratterizza per il suo invito alla conversione per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua. Vale la pena ricordare a tutti i fedeli le pratiche tradizionali del digiuno, dell’elemosina e della preghiera per un cammino di conversione verso la Pasqua, che conduca a riscoprire il proprio Battesimo. Innanzitutto la penitenza ed il digiuno, a cui tutti i cattolici (dal 18 ai 60 anni) sono moralmente tenuti oltre che nel giorno delle Ceneri in quello del Venerdì Santo e a cui, però facoltativamente sono chiamati a vivere come segno, accompagnato alla preghiera negli altri venerdì quaresimali. Nel digiuno rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore. La legge del digiuno chiede di fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo di mattino e alla sera. Ricordiamo inoltre che, come nel giorno delle ceneri, anche nei venerdì di quaresima tutti (dal 14 anni in su) siano tenuti all’astinenza dalla carne da quei cibi e bevande che sono particolarmente costosi. Sappiamo poi come il venerdì conservi sempre durante tutto l’anno il suo carattere penitenziale che però può essere vissuto in forme diverse. Così la pratica dell’elemosina ci richiama al primato di Dio e all’attenzione verso l’altro per fuggire la tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro. Infine la preghiera permette di acquisire una nuova concezione del tempo, verso un orizzonte che non ha futuro.
Nel Messaggio per la Quaresima il Papa, prendendo spunto dalla Seconda lettera ai Corinzi mette in rilievo l’invito a lasciarsi riconciliare con Dio, a partire “dall’ascolto e dall’accoglienza della Buona Notizia della morte e risurrezione di Gesù: il kerygma.” Così estende ad ogni cristiano quanto aveva scritto ai giovani: «Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo» (Christus vivit n. 123). E’ l’invito a mettere il Mistero pasquale al centro che significa “sentire compassione per le piaghe di Cristo crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria. E’ l’invito alla preghiera, in “un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico” che “esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene. Il cristiano, infatti, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato”. Poi, alla “condivisione nella carità” che “rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia.” E’ questo il motivo per cui, nella Quaresima del 2020, dal 26 al 28 marzo, ha convocato ad Assisi giovani economisti, imprenditori e change-makers, “con l’obiettivo di contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale”. Fissando “lo sguardo del cuore sul Mistero pasquale” e convertendoci “a un dialogo aperto e sincero con Dio (…) potremo diventare ciò che Cristo dice dei suoi discepoli: sale della terra e luce del mondo.”
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.