Nella tormentata terra egiziana, una notizia di pace. Infatti domenica 6 gennaio, per la prima volta nella storia di tutto il Medio Oriente, una moschea musulmana e una cattedrale cristiana vengono costruite e inaugurate lo stesso giorno. E’ ciò che è avvenuto in quella che sarà, nel 2022, la nuova capitale amministrativa dell’Egitto, in una terra dove la comunità cristiana continua purtroppo ad essere presa di mira dal fondamentalismo di matrice islamista. “Oggi celebriamo – ha detto il papa copto Tawadros II – un’occasione senza precedenti dove i minareti della Moschea abbracciano quelli della cattedrale della Natività di Cristo, aprendo un nuovo orizzonte per il nostro amato Paese”.
La cattedrale copta e la moschea sorgono entrambe in quella che sarà (nel 2022) la futura capitale amministrativa dell’Egitto si trova a 45 chilometri a est del Cairo, tra il fiume Nilo e il Canale di Suez, un progetto faraonico fortemente voluto dal presidente al-Sisi anche per risolvere i problemi di sovraffollamento dell’attuale capitale egiziana, in cui risiedono circa 19 milioni di persone. La nuova capitale, che dovrebbe esser completato nel 2019, ospiterà 6 milioni e mezzo di persone e non ha ancora un nome; al momento è stata chiamata NAC, acronimo di New Administrative Capital.
La cattedrale dedicata alla Natività di Cristo (la più grande Basilica cristiana di tutto il Medio Oriente) è un edificio imponente che può accogliere fino a 8.200 fedeli. Per la sua realizzazione l’attuale presidenza egiziana ha contribuito, per un primo finanziamento, con 100.000 sterline egiziane. La moschea può arrivare ad ospitare al suo interno 17.000 fedeli.
È la prima volta nella storia di questa antica terra che due luoghi di culto, cristiano e musulmano, vengono inaugurati nello stesso giorno. Ad entrambe le cerimonie ha partecipato il presidente Abdel Fattah al-Sisi, accompagnato dal presidente palestinese Abu Mazen, dal Grande Imam di Al-Azhar, Sheikh Ahmed El-Tayyeb, e dal capo della Chiesa copta ortodossa, Tawadros II. “Il Principe della pace – ha detto il Papa in un messaggio di saluto – doni all’Egitto, al Medio Oriente e a tutto il mondo il dono della pace e della prosperità”.
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