Lo stile missionario dei cristiani è stato al centro della riflessione del Papa all’Angelus di domenica 15 luglio. Infatti “tutti i battezzati” sono chiamati ad annunciare il Vangelo “nei vari ambienti di vita”, forti solo della parola di Gesù, che è il centro di riferimento del discepolo missionario, in uno stile che si caratterizza per “la povertà di mezzi”.
Gli apostoli non hanno “niente di proprio da annunciare”, ma sono “messaggeri di Gesù”. E l’episodio del Vangelo riguarda “non solo i sacerdoti” perché “tutti i battezzati” sono “chiamati a testimoniare, nei vari ambienti di vita, il Vangelo di Cristo”.
Una missione che “non è un’iniziativa dei singoli fedeli né dei gruppi e nemmeno delle grandi aggregazioni, ma è la missione della Chiesa inseparabilmente unita al suo Signore. Nessun cristiano annuncia il Vangelo ‘in proprio’, ma solo inviato dalla Chiesa che ha ricevuto il mandato da Cristo stesso. È proprio il Battesimo che ci rende missionari. Un battezzato che non sente il bisogno di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù, non è un buon cristiano.”
Il tutto con un equipaggiamento caratterizzato dalla sobrietà: “il Maestro li vuole liberi e leggeri, senza appoggi e senza favori, sicuri solo dell’amore di Lui che li invia, forti solo della sua parola che vanno ad annunciare. Il bastone e i sandali sono la dotazione dei pellegrini, perché tali sono i messaggeri del regno di Dio, non manager onnipotenti, non funzionari inamovibili, non divi in tournée.”
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