NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Due notizie dall’Africa. La prima viene da un martoriato paese, la Somalia, dove si combatte una guerra civile da 27 anni. Infatti le elezioni presidenziali in programma per il 28 dicembre sono state nuovamente posticipate a data da destinarsi: forse si terranno il prossimo 24 gennaio, ma la data non è ancora stata ufficializzata. Si tratta del quarto rinvio del voto che era programmato per lo scorso 30 agosto, in seguito posticipato al 30 ottobre, poi al 30 novembre e infine al 28 dicembre. I rinvii sono dovuti alle irregolarità registrate nelle elezioni parlamentari, da cui è scaturita una nuova Assemblea legislativa.
“Il Paese è a pezzi – ha detto alla Radio Vaticana mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio – ci sono zone che si autogovernano, direi bene, come nel caso del Somaliland, meno nel Puntland e in altre zone. Quasi si potrebbe dire che i somali possano quasi fare a meno di avere uno Stato, ma non è vero: hanno bisogno di un’autorità che sia a servizio del bene comune. Circa le elezioni: è vero, ce ne sono state anche in passato; io riconosco loro, sì, un’importanza, ma piuttosto relativa, perché anche quattro anni fa, quando avevano promesso di tenere elezioni universali, avevo pensato: “Ma in questa situazione, con il Paese spezzettato, con questa presenza di milizie islamiche come al Shabaab, in qualche parte anche dell’Isis, come è possibile tenere elezioni?”. E quindi, ecco perché in un certo senso non mi meraviglio troppo che le elezioni siano state rinviate.”
L’altra notizia viene dal Mozambico, dove si è ritornato a combattere. C’è da registrare però un cessate il fuoco che è entrato in vigore il 29 dicembre. Qui la Renamo, principale partito dell’opposizione, si contrappone al Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo) del presidente Felipe Nyusi. Nel Paese sono in corso tensioni e violenze nonostante il cammino di pacificazione avviato dopo oltre venti anni di guerra civile. “Questo Paese – ha detto alla Radio Vaticana l’esperto dell’area Massimiliano Menichetti – ha assolutamente bisogno di pace. Io mi auguro che si ritorni a una capacità di dialogo anche da parte del governo e che l’opposizione assuma una maggiore responsabilità.”
Gian Paolo Cassano

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