OCCIMIANO – (gpc) Forse non tutti sanno che il moderno ciclismo agonistico ha trovato nel Monferrato e nell’Alessandrino una culla che ha espresso alcuni grandi campioni. A ricordare le origine del ciclismo nella nostra terra ci ha pensato il giornalista della Gazzetta dello Sport Claudio Gregori che sabato scorso 10 ottobre, nel Salone dell’Antica Corte dei Marchesi Da Passano, di fronte ad un numerosissimo pubblico ha raccontato le origini del ciclismo particolarmente nel Monferrato e nell’ alessandrino.
Molto interessante è stata l’esposizione di alcune maglie d’epoca e di alcune biciclette storiche come quella (portata da Mazzeo) appartenuta a Costante Girardengo.
Inoltre una serie di pannelli ricchi di fotografie d’epoca illustravano le ricca stagione ciclistica che ha visto molti occimianesi cimentarsi nello sport della bici a cominciare da Gino Unia (che fu anche professionista e vincitore di diverse gare) Evasio Barbano…
Gregori, storico del ciclismo e scrittore (autore tra l’altro di libri su Ganna, Berruti …) ha fatto una cavalcata nella storia tra Giovanni Gerbi, detto “Diavolo Rosso”, e Fausto Coppi. Scoprendo personaggi meno noti al grande pubblico ma importanti ed originali nella storia del ciclismo come Giovanni Cuniolo, tortonese (presente il pro nipote Giovanni Ferrari Cuniolo), primo ad indossare la maglia tricolore come Campione Italiano per tre volte consecutive (nel 1906, 1907 e 1908).E’ stato inoltre recordman dell’ora nel 1905 e vincitore del Giro di Lombardia del 1909; è stato il ciclista che ha conseguito il maggior numero di trionfi prima della Grande Guerra rispetto agli storici avversari Gerbi, Ganna, Rossignoli e Galetti. E’ stato, inoltre, maestro e prezioso consigliere del campionissimo Fausto Coppi. Per l’occasione è stato presentato l’ultimo libro di Gregori (lo sarà anche nei prossimi giorni all’Expo), edito con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Tortona, dedicato a Giovanni Cuniolo.
Curiosa anche la storia di Giuseppe Ticozzelli, per diversi anni giocatore del glorioso Casale, che partecipò al Giro d’Italia con la maglia nerostellata, arrivando ultimo. Forse per questo motivo la maglia nera è stata poi assegnata all’ultimo in classifica…..
Ospite d’onore è stato Giovanni Meazzo (87 anni) ultimo sopravvissuto tra gli alessandrini corridori professionisti che corse anche con Fausto Coppi (che ha narrato suoi ricordi ciclistici) e che poi, terminata l’attività agonistica continuò a rimanere nel settore con uno storico negozio di bici ad Alessandria in Piazza Garibaldi, in società con Girardengo.
Il pubblico si è appassionato alle vicende narrate che hanno riportato le lancette del tempo agli inizi del XX secolo.
gpc
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.