LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano
Il Papa sta trascorrendo un periodo di riposo nella residenza estiva di Castelgandolfo e sono sospese le udienze generali. All’Angelus di domenica 25 luglio ha ricordato la festa di San Giacomo e la sua visita a novembre a Santiago di de Compostela. Commentando il Vangelo, ha sottolineato che “chi prega non è mai solo”, perché la sua voce si intreccia con quella della Chiesa. Così “ogni fedele dovrà cercare e potrà trovare nella verità e ricchezza della preghiera cristiana, insegnata dalla Chiesa, la propria via, il proprio modo di preghiera… si lascerà quindi condurre… dallo Spirito Santo, il quale lo guida, attraverso Cristo, al Padre”.
Parlando del “Padre Nostro” ha osservato come queste siano le “prime parole della Sacra Scrittura che apprendiamo fin da bambini” che ci “svelano che noi non siamo già in modo compiuto figli di Dio, ma dobbiamo diventarlo ed esserlo sempre di più mediante una nostra sempre più profonda comunione con Gesù. Essere figli diventa l’equivalente di seguire Cristo”.
Nel Padre Nostro sono espresse anche le umane necessità materiali e spirituali, per cui Gesù ci esorta a chiedere, a cercare, a bussare: “non è un domandare per soddisfare le proprie voglie, quanto piuttosto per tenere desta l’amicizia con Dio, il quale – dice sempre il Vangelo – “darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”.
Benedetto XVI ha infine espresso profondo cordoglio per i tanti giovani rimasti uccisi a Duisburg, durante un raduno musicale ricordando “al Signore nella preghiera, i defunti, i feriti e i loro familiari”.
Gian Paolo Cassano
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