La bellezza nella Parola

“Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.” (Gv 20,1-9)

Mi fermo sull’episodio evangelico così come lo interpreta Eugène Burnand (nell’olio su tavola, realizzato nel1898 ed ora conservato a Parigi, al Musée d’Orsay). Burnard ,pittore svizzero vissuto tra il 1850 e il del 1921, appartiene alla corrente del naturalismo e sa penetrare le pagine del vangelo rendendole con effetti drammatici. Nel quadro ci mostra i due discepoli, Giovanni e Pietro, con i busti protesi in avanti, che sul far del giorno si affrettano verso un posto non visibile sulla tela, all’alba della mentre si recano al sepolcro per verificare se Gesù è veramente risorto. Burnard li riprende con un taglio ravvicinato che li inquadra a mezzo busto. Giovanni, il più giovane, senza barba con uno sguardo penetrante, puntato in avanti, alla ricerca di qualcosa, arso dal desiderio di trovarla. Le labbra semichiuse sembrano trattenere delle parole, le mani giunte, il vestito bianco con cappuccio simile al camice dei celebranti per le funzioni liturgiche ci dicono l’intensità della preghiera di Giovanni ossia del suo rapporto personale con Gesù, un rapporto unico e particolare.

Pietro è leggermente più indietro, con la fronte è corrugata, le sopracciglia inarcate, barba irsuta segno di età matura, i capelli scarmigliati dal vento. Si sta interrogando, ma i suoi occhi non guardano in un punto preciso: in lui è rimasto un vuoto da colmare. Il suo volto rivela inquietudine, angoscia, incredulità, sorpresa inaspettata. Le sue mani sono eloquenti: con la mano destra tiene il mantello e con l’indice sinistro indica la terra, i passi che sta compiendo di corsa.

Una corsa che si snoda in un paesaggio collinare appena illuminato dal sole dell’alba; il cielo è luminoso; i colori sono quelli dell’alba, rosa, violetto, arancione, giallo. I due discepoli sono illuminati dal sole che sta sorgendo. Alle spalle di Pietro, appena accennate, visibili a fatica, il pittore ha raffigurato tre travi a ricordo del crocefisso, del Venerdì santo.