Continua la degenza del Papa al Policlinico Gemelli di Roma. Francesco è vigile, si prosegue a somministrare ossigeno, migliorano i valori del sangue grazie alle trasfusioni, presente una iniziale e lieve insufficienza renale. Dall’account @Pontifex ringrazia per le manifestazioni di affetto e vicinanza, dicendosi colpito da disegni e lettere dei bambini. Tanti quelli inviati dagli alunni delle scuole italiane. In tutte le chiese si prega per la salute del Papa ed il card. Zuppi ha avviato la maratona di preghiera in Italia: “Dio gli dia forza”. L’Ufficio Liturgico Nazionale ha predisposto due schemi, uno per la recita del Santo Rosario e uno per l’Adorazione eucaristica, che potranno essere adattati nei diversi contesti locali.
Mercoledì, 19 febbraio 2025 non si è tenuta l’udienza generale, tuttavia è stato diffuso il testo della sua catechesi che, continuando il ciclo su “Gesù Cristo nostra speranza”, si ferma a riflettere sulla “visita dei Magi al Re neonato,” come descrive l’evangelista Matteo. Occorre ricordare che la comparsa di una stella, “in molte culture è presagio della nascita di persone eccezionali”; per questo alcuni sapienti (i Magi), pur non appartenendo al popolo dell’alleanza, si mettono in viaggio dall’oriente. Dopo i pastori, ecco “un’altra categoria, gli stranieri, che arrivano subito a rendere omaggio al Figlio di Dio entrato nella storia con una regalità del tutto inedita. (…) I poveri e gli stranieri sono invitati tra i primi a incontrare il Dio fatto bambino, il Salvatore del mondo.”
Essi rappresentano sia le razze primigenie (dai tre figli di Noè), sia i tre continenti antichi (Asia, Africa ed Europa), sia le tre fasi della vita umana (giovinezza, maturità e vecchiaia). “Essi sono uomini che non restano fermi ma, come i grandi chiamati della storia biblica, sentono l’invito a muoversi, a mettersi in cammino. Sono uomini che sanno guardare oltre sé stessi, sanno guardare in alto.” Si mettono in cammino verso Gerusalemme ed incontrano il re Erode che, pauroso di perdere il trono, contatta gli scribi e chiede loro di investigare, mostrando in tal modo tutta la sua debolezza. E’ la piccola Betlemme, secondo la profezia di Michea, il luogo prescelto, ma essi, pur sapendola individuare, “indicano la strada agli altri ma loro stessi non si muovono! Non basta, infatti, conoscere i testi profetici per sintonizzarsi con le frequenze divine, bisogna lasciarsi scavare dentro e permettere che la Parola di Dio ravvivi l’anelito alla ricerca, accenda il desiderio di vedere Dio.” Per Erode, ingannatore e violento, “attaccato al potere, Gesù non è la speranza da accogliere, ma una minaccia da eliminare!”
La stella poi conduce i Magi fino a Gesù, “segno che il creato e la parola profetica rappresentano l’alfabeto con cui Dio parla e si lascia trovare”. Per loro fu una gioia incontenibile, “perché lo Spirito Santo, che muove il cuore di chiunque cerca Dio con sincerità, lo colma pure di gioia.” Così adorano Gesù e gli offrono doni preziosi, degni di un re, degni di Dio. Essi, scrive un padre della Chiesa vedono “un umile corpicino che il Verbo ha assunto; ma non è loro nascosta la gloria della divinità. Si vede un bimbo infante; ma essi adorano Dio”. (Cromazio di Aquileia, Commento al Vangelo di Matteo 5,1). Così “diventano così i primi credenti tra tutti i pagani, immagine della Chiesa adunata da ogni lingua e nazione.”
Di qui l’invito a mettesi alla scuola dei Magi, di questi “pellegrini di speranza” che, con coraggio, si sono rivolti “verso Colui che è la speranza non solo d’Israele ma di tutte le genti,” imparando “ad adorare Dio nella sua piccolezza, nella sua regalità che non schiaccia ma rende liberi e capaci di servire con dignità”, offrendo “i doni più belli, per esprimergli la nostra fede e il nostro amore.”
Chiediamoci:
- So cogliere, come i Magi nel segno della stella, i segni della presenza di Dio in noi?
- So “mettermi in viaggio” per incontrare Dio?
- Mi accorgo come i poveri e gli stranieri siano invitati tra i primi a incontrare il Salvatore del mondo?
- Sono capace, come i Magi, a guardare oltre me stessi, a guardare in alto?
- Cerco di leggere e meditare la S. Scrittura per sintonizzarmi con le frequenze divine?
- Ma soprattutto mi lascio scavare dentro per permettere che la Parola di Dio ravvivi l’anelito alla ricerca, accenda il desiderio di vedere Dio?
- Capisco che il creato e la parola profetica rappresentano l’alfabeto con cui Dio parla e si lascia trovare?
- Mi lascio guidare dallo Spirito Santo, che muove il cuore di chiunque cerca Dio con sincerità, colmandolo di gioia?
- Mi faccio, come i Magi, pellegrino di speranza?
- So offrirli i doni più belli, per esprimere la mia fede e amore?