La bellezza nella Parola

“In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».” (Lc 3,15-16.21-22)

Nella voce del Padre che risuona sulle rive del Giordano, nella sua compiacenza possiamo cogliere il progetto della nostra salvezza che Gesù viene a realizzare. Il tempo di Natale, infatti, si conclude con la festa del Battesimo di Cristo che in tutta la tradizione liturgica è stata colta come un’epifania del Signore. Gesù si manifesta facendoci solidali con gli uomini, lasciandosi battezzare dal Giovanni.

Potente espressivamente è la lettura pittorica che Giotto dà nel grande affresco (200×185 cm), databile al 13031305 e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. Gesù, immerso fino a metà nelle acque del fiume è al centro della scena dipinta da Giotto, con un volto di altissima qualità, come quello del Battista e dei due discepoli dietro di lui, un santo anziano ed un giovane senza aureola, in attesa di essere battezzati. Giotto non riporta i consueti attributi iconografici, seppure si riconosce sotto il manto rosaceo la veste semplice di peli di cammello. Dall’altra parte quattro angeli tengono i vestiti di Cristo e stanno pronti a ricoprirlo facendosi leggermente avanti. In alto, in un magnifico cielo blu (ed è qui una novità rispetto al cielo dorato nella tradizione medioevale), seppure un po’ deteriorato dal tempo, in un’esplosione luminosa, Dio Padre, con un libro in braccio, si sporge a benedire Cristo con un efficace scorcio, il primo del genere.

Nel suo Battesimo (certo, ben diverso da quello che abbiamo ricevuto) potremmo leggere in filigrana anche il nostro. “Per questo (ricordava il Papa il 12 gennaio 2020) è importante sapere qual è la data del mio Battesimo. Noi sappiamo qual è la data della nostra nascita, ma non sempre sappiamo qual è la data del nostro Battesimo. (…) Quando sono stato battezzato? E festeggiare nel cuore la data del battesimo ogni anno. Fatelo. È anche un dovere di giustizia verso il Signore che è stato tanto buono con noi.”