ROMA – E’ stata una grande emozione e un grande onore; così a caldo commenta Cecilia Montaldi, occimianese, studentessa della 5 AFM dell’IIS Leardi, una tra i sei studenti (con Cecilia, Elena di Castelfidardo [AN], Marco di Cairo Montenotte [SV], Caterina Messina di Genzano di Roma, Tommaso di Padova, Sofia di Trento) selezionati in rappresentanza del migliaio di studenti ed insegnanti presenti, scelti per intervistare il presidente della Repubblica lo scorso venerdì 15 novembre a Roma, in dialogo intergenerazionale che ha visto Mattarella parlare a cuore aperto. A Cecilia su un aspetto allarmante, il continuo decremento della partecipazione al voto. Egli ha rilevato come si tratti di un fenomeno non solo italiano. Infatti “la democrazia vive della partecipazione: se questa non c’è, appassisce. (…) Vive con la partecipazione. Per questo bisogna analizzare e capire per quali ragioni” (sfiducia, indifferenza, ininfluenza del voto, difetto comunicativo….). Bisogna ricordarsi che le scelte politiche riguardano la vita concreta di ogni giorno di ognuno di noi. Così citando don Milani (“sortirne insieme è politica, sortirne da solo è egoismo”) ha auspicato che “ la scuola – che in fondo è anche il primo esercizio di vita in comune, di vita democratica – possa aiutare, stimolando alla partecipazione.”
Il presidente, dialogando con i ragazzi, in una speciale lezione di diritto costituzionale, ha spiegato parte della sua azione da presidente, rilevando che più volte ha promulgato “leggi non condividevo, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma sono approvate dal Parlamento e ho il dovere di farlo.”
Arbitro ed a volte anche un po’ “meccanico, per il rimettere in funzionamento un sistema che si è inceppato. Questo comporta mettere in campo l’imparzialità.” Egli poi ha ricordato ai ragazzi che l’informazione non è un prodotto ma un bene essenziale: “Per i nativi digitali il pericolo è l’esposizione a un flusso informativo dove può prevalere la notizia che arriva prima o quella più accattivante”. Per questo “non basta saper digitare su una tastiera per essere padroni degli strumenti e del proprio tempo. Bisogna informarsi acquisendo conoscenze per evitare trappole manipolative.” Interpellato sul problema della fuga dei cervelli, ha detto che “il problema non è andare all’estero, ma quando ci si trova costretti a farlo”.
Con Cecilia c’era la delegazione del Leardi (11 studenti della 5 A e 4 A AFM) accompagnati dal dirigente scolastico Nicoletta Berrone e dai docenti Lucia Passioni, Marta Burla e don Gian Paolo Cassano. Il Salone delle feste all’EUR era pieno dei partecipanti scelti tra oltre 1 milione l’anno degli studenti formati attraverso progetti mirati a sviluppare una cittadinanza consapevole nei campi dell’informazione, dell’economia e della finanza, dell’energia, dell’ambiente
L’occasione è stata data dalle celebrazioni per il 25° anniversario del progetto “Il quotidiano in classe” che porta nelle classi delle scuole secondarie di secondo grado più fonti di informazione di diversi orientamenti con le quali i giovani si abituano a capire che cosa accade nel mondo e nelle loro comunità e a mettere a confronto differenti punti di vista. Occorre ricordare che il progetto nel nostro territorio è sostenuto grazie al prezioso contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria.
“In un tempo in cui molti investono sull’intelligenza artificiale, noi in Osservatorio Permanente Giovani-Editori – ha affermato Andrea Ceccherini, Presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori- vogliamo investire sull’intelligenza umana, per tenere l’uomo al centro e la tecnologia al suo servizio”, lavorando nella scuola per allenare i giovani a sviluppare quel pensiero critico, che rende l’uomo più libero “.
Insieme al “Quotidiano in classe”, l’Osservatorio promuove anche “Young Factor”, diretto ad esercitare la padronanza dei propri mezzi economico-finanziari, “Technology – Digital Literacy”, volto a maturare una maggiore consapevolezza delle proprie conoscenze digitali e l’iniziativa legata al tema della Ecological Literacy battezzata “E-Project”. In questa occasione è stato lanciato “Doubt and Debate” (di cui Tim è partner in Italia), che responsabilizza i giovani a essere sempre più cittadini informati in un’era digitale guidata dagli algoritmi e segnata dalla disinformazione e dal diffondersi delle fake news.