S. DAMIANO D’ASTI – Si è tenuto sabato 12 ottobre nella cittadina astigiana l’annuale convegno interregionale dell’UCIIM, l’associazione professionale degli insegnanti cattolici, sul tema “Per una scuola aperta alla speranza”. E’ un appuntamento che si rinnova di anno in anno nella terra natale del fondatore dell’Associazione prof. Gesualdo Nosengo. La giornata infatti è iniziata con una preghiera presso la sua tomba nel cimitero cittadino
Nella Sala consigliare del Municipio, accolti dal sindaco Davide Migliasso, dopo un momento di preghiera, guidato da don Mauro Canta (assistente diocesano dell’UCIIM astigiana) e del nipote del fondatore prof. Serafino Nosengo, il presidente reginale prof. Arnaldo Gizzarelli ha messo in rilievo il senso del convegno ed il tema della speranza che è stato innanzitutto coniugato dal prof. don Gian Paolo Cassano (assistente regionale UCIIM e presidente della sezione Casale Monferrato – Alessandria). A partire dall’icona biblica di Abramo, padre nella speranza, ha spiegato cosa sia questa virtù teologale che è “vivere totalmente abbandonati nelle braccia di Dio che genera in noi la virtù, la nutre, l’accresce, la conforta.” Riferendosi all’enciclica di Benedetto XVI “Spe salvi”, (anche con opportuni esempi) ha evidenziato alcuni luoghi di apprendimento della speranza. La preghiera, l’agire e la sofferenza, il giudizio finale. Ecco perché questa virtù diventa itinerario e cammino verso il Giubileo e nella vita, come dice papa Francesco nella sua bolla “Spes non confundit”, indicando alcuni segni di speranza (pace, vita, persone in situazioni di disagio…).
E’ seguito l’intervento della prof.sa Carla Barale (Presidente della sezione UCIIM Vercelli) sul tema
“E se la scuola aprisse un varco alla speranza?”, insieme alla prof.ssa Maddalena Remus (UCIIM Vercelli). E’ stata la presentazione, arricchita da una ricca documentazione, dell’iniziativa condotta dall’UCIIM vercellese nello scorso anno scolastico su “Parole e segni di speranza”. Partendo dall’amara constatazione che i nostri giovani vivono difficoltà psicologiche ed esistenziali, facendo fatica a vedere un futuro aperto, si è voluto aiutare gli educatori a generare ed alimentare la speranza, nella convinzione che si possa trasformare la realtà in bene. L’iniziativa ha coinvolto le scuole cittadine che hanno aderito in gran numero con una produzione di lavori di tipo letterario, grafico, multimediale… Da segnalare come sia stata creato dai giovani un originalissimo gioco (“Speranzopoli”) frutto delle fantasia e dell’impegno di un’intera classe. Il concorso riservato agli studenti si è sviluppato anche attraverso al un corso di aggiornamento e i docenti condotta dalla pedagogista dott.sa Rossana Brambilla. Un progetto, particolarmente apprezzato che continua anche in queto anno scolastico con “Gesti di speranza chiedendo agli studenti di progettare, realizzare e documentare un ‘azione che rappresenti una buona partica di speranza
Dopo il dibattito, al termine del Convegno, c’è stata lo consegna dei Premi Nosengo, assegnati ad alcuni giovani studenti sandamianesi meritevoli.