La bellezza nella Parola

“Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. (…) Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore.” (Mc 5,22-24.38-42)

Una straordinaria rappresentazione dell’episodio evangelico della guarigione della figlia di Giairo è contenuta nel fianco sinistro della Lipsanoteca (in greco: custodia di reliquie) di Brescia, un cofanetto reliquiario in avorio (22x32x25 cm) che probabilmente conteneva una pietra proveniente dal Santo Sepolcro di Cristo. Negli antichi documenti del monastero la si trova infatti nominata come “Sepulcrum eboris” (lett. Sepolcro d’avorio). E’ risalente alla fine del IV secolo e conservato nel Museo di S. Giulia a Brescia

E’ una delle più preziose testimonianze di arte iconografica paleocristiana su avorio, istoriata con ben trentasette immagini bibliche che ne fanno anche un’interessantissima testimonianza per lo studio dell’evoluzione della teologia durante i primi secoli di diffusione del cristianesimo.

In uno di questi pannelli si vede Gesù, raffigurato come un giovane imberbe, con i capelli raccolti e vestito alla romana (con la toga senatoriale, segno della sua signoria), che con la mano destra prende il braccio della fanciulla che si sta rialzando da uno splendo letto su cui era appoggiata. E’ il Cristo Taumaturgo, Colui che risana non solo i corpi ma anche le anime. Colpisce la delicatezza con cui il Signore si avvicina, mentre dall’altra parte ci sono altre quattro figure: Giairo (con la mano sul petto) con la moglie in primo piano, con gli occhi rivolti verso Cristo, colpiti dall’evento miracoloso e dietro due ancelle.

Ai lati della tavoletta sono rappresentate la croce (a sinistra) ed una lampada (a destra), mentre in basso due episodi dell’Antico Testamento (il vitello d’oro e gli Israeliti a banchetto). In alto tre episodi veterotestamentari: da sinistra Davide e Golia; il profeta, l’asino ed il leone; Geroboamo e l’altare di Betel. Più alto i busti di tre apostoli.