La parola di Papa Francesco

Mercoledì 13 giugno 2024, all’Udienza generale, il Papa ha proseguito la catechesi sullo Spirito Santo, ispiratore della Sacra Scrittura, “testimonianza ispirata da Dio e autorevole.”  Sono molti i passi del Nuovo Testamento che affermano l’ispirazione divina dei testi biblici. L’ispirazione divina della Scrittura è un articolo di fede che ripetiamo nel Credo. “Lo Spirito Santo, che ha ispirato le Scritture, è anche Colui che le spiega e le rende perennemente vive e attive. Da ispirate, le rende ispiratrici”. Infatti “le Sacre Scritture ispirate da Dio e redatte una volta per sempre, comunicano immutabilmente la parola di Dio stesso e fanno risuonare nelle parole dei profeti e degli apostoli la voce dello Spirito Santo.” (Dei Verbum, n. 21).

Come il Risorto aveva aperto la mente dei suoi discepoli alla comprensione delle Scritture (cfr Lc 24,45), così lo Spirito Santo continua a farlo nella Chiesa. Allora “un certo passo della Scrittura, (…) letto tante volte senza particolare emozione” letto “in un clima di fede e di preghiera, (…) improvvisamente si illumina, ci parla, proietta luce su un problema che stiamo vivendo, rende chiara la volontà di Dio per noi in una certa situazione.” Ciò è un effetto dello Spirito Santo, per cui “le parole della Scrittura (…) diventano luminose” ed essa appare “viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio” (cfr. Eb 4,12). E’ la lettura che, sotto la guida dello Spirito Santo, nutre la Chiesa.  “Al suo centro, come un faro che illumina tutto, c’è l’evento della morte e risurrezione di Cristo, che (…) svela tutti i misteri nascosti e offre la vera chiave di lettura dell’intera Bibbia (…) e illumina anche la nostra vita.” E’ l’immagine dell’Agnello che rompe i sigilli del libro “scritto dentro e fuori, ma sigillato con sette sigilli” (cfr Ap 5,1-9). “La Chiesa, Sposa di Cristo, è l’interprete autorizzata del testo della Scrittura ispirato, la Chiesa è la mediatrice della sua proclamazione autentica. Poiché la Chiesa è dotata dello Spirito Santo, per questo è ispiratrice, essa è ‘colonna e sostegno della verità’, (…) perché è ispirata, tenuta ferma dallo Spirito Santo. E il compito della Chiesa è aiutare i fedeli e quanti cercano la verità a interpretare in modo corretto i testi biblici.”

Il Papa ha poi suggerito la pratica della lectio divina, come “un modo di fare la lettura spirituale della Parola di Dio” che “consiste nel dedicare un tempo della giornata alla lettura personale e meditativa di un brano della Scrittura.” E’ molto importante prendere un po’ di tempo tutti i giorni “per ascoltare, per meditare, leggendo un passo della Scrittura”. Per questo ha rinnovato l’invito ad avere sempre con sé un Vangelo tascabile da leggere durante la giornata. “Ma la lettura spirituale per eccellenza della Scrittura è quella comunitaria che si fa nella Liturgia, nella Messa,” dove l’Antico Testamento “trova il suo pieno compimento nel Vangelo di Cristo”, anche grazie all’omelia (breve, con un’immagine, un pensiero, un sentimento, uno spunto per l’azione) che aiuta “a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita.” E’ il consiglio dato ai preti, a non sorpassare gli otto minuti, per non perdere l’attenzione, ad essere chiari. “Tra le tante parole di Dio che ogni giorno ascoltiamo (…), ce n’è sempre una destinata in particolare a noi. Qualcosa che tocca il cuore. Accolta nel cuore, essa può illuminare la nostra giornata, animare la nostra preghiera. Si tratta di non lasciarla cadere nel vuoto!”

Per farci innamorare della Parola di Dio, occorre pensare che la S. Scrittura, come certi brani musicali, ha “una nota di fondo che l’accompagna dall’inizio alla fine, e questa nota è l’amore di Dio”, perché “tutta la Bibbia – dice Sant’Agostino – non fa che narrare l’amore di Dio.” (De catechizandis rudibus, I, 8, 4) . E’ “una lettera di Dio onnipotente alla sua creatura”, che ci esorta ad “imparare a conoscere il cuore di Dio nelle parole di Dio” (scrive S.Gregorio Magno, Registrum Epistolarum, V, 46), “come una lettera dello Sposo alla sposa”, perché “Dio invisibile, nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi per invitarli ed ammetterli alla comunione con sé” (Dei Verbum, 2). Che lo Spirito Santo “ci aiuti a cogliere questo amore di Dio nelle situazioni concrete della vita”.

Chiediamoci:

  • Riconosco l’ispirazione divina della Scrittura che è un articolo di fede che ripetiamo nel Credo?
  • Ripenso all’azione dello Spirito Santo che illumina la Scrittura, rendendo chiara la volontà di Dio per noi in una certa situazione?
  • Rifletto sull’evento della morte e risurrezione di Cristo che offre la vera chiave di lettura dell’intera Bibbia illuminando anche la nostra vita?
  • Credo che la Chiesa, Sposa di Cristo sia l’interprete autorizzata del testo della Scrittura ispirato?
  • Colgo il compito della Chiesa nell’aiutare i fedeli e quanti cercano la verità a interpretare in modo corretto i testi biblici?
  • Ho mai provato la pratica della lectio divina, come un modo di fare la lettura spirituale della Parola di Dio?
  • Prendo un po’ di tempo tutti i giorni per ascoltare, per meditare, leggendo un passo della Scrittura?
  • Faccio mio l’invito del Papa ad avere sempre con sé un Vangelo tascabile da leggere durante la giornata?
  • Penso alla nota di fondo che, come certi brani musicali, ha la S. Scrittura?