La bellezza nella Parola

“Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.” (Mc 1, 16-20)

Un riassunto del Vangelo: è ciò che ci viene proposto dai 26 mosaici della navata centrale della Basilica di S. Apollinare nuovo a Ravenna, realizzati al tempo del re Teodorico (tra la fine del V e l’inizio del VI secolo). Tra questi c’è la chiamata di Pietro e di Andrea, come leggiamo nel brano evangelico di Marco, scena raccontata anche negli altri due vangeli sinottici (Matteo e Luca) quasi allo stesso modo.

Nella serie museale ravennate, lo ritroviamo, a partire dalla zona absidale e procedendo verso l’ingresso, al terzo riquadro, incastonato tra la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la guarigione dei due ciechi di Gerico. A destra, dalla riva del mare, appare Gesù che, in posizione frontale (vestito di una splendida tunica e di un pallio color porpora) con in capo un nimbo crociato sta rivolgendosi a due uomini su una barca, che indossano una tunica corta che lascia loro libera le spalle descritte con precisione anatomica. Andrea, in fondo alla piccola barca, a sinistra, sta remando, Pietro, davanti, in piedi, sta tirando con forza su dal mare una rete colma di pesci guizzanti. Il mare è di diverse sfumature d’azzurro ma lo sfondo è rigorosamente d’oro, il colore dell’eternità.
Pietro è sempre rappresentato con la barba e i capelli corti e bianchi, Andrea si contraddistingue per la folta capigliatura. La pesca, in effetti, era il loro mestiere. Un giorno, però, Gesù passò di lì. E li chiamò con il gesto della benedizione. Si noti il modo in cui le dita di Cristo sono rappresentate nell’antica figurazione bizantina: le punte delle prime tre dita (pollice, indice e medio) sono unite e le ultime due (anulare e mignolo) sono premute contro il palmo. Cristo è di statura più alta, come esigeva la prospettiva gerarchica tipica di quel tempo e lo accompagna un Apostolo, sulla cui veste la lettera greca gamma è antico simbolo di fede cristiana.