“In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.” (Lc 2,16-20)
Il Vangelo della solennità di Maria Madre di Dio ci riporta sulla scena del Presepe, che colgo nell’interpretazione di Andrea Mantegna, con l’adorazione di pastori. L’opera (databile 1450-51) è conservata al Metropolitan Museum of Art di New York.
La scena è ambientata all’aperto con la Madonna al centro che adora il Bambino inginocchiata su un gradino di pietra. Gesù (è un tratto originale di Mantegna) è adagiato, nudo sopra un lembo dello splendido mantello della Vergine, di scorcio, per stimolare la ricerca dell’osservatore. Il tutto caratterizzato da una notevole intimità, con alcuni angioletti che solennizzano l’evento, reggendo il Manto su cui giace il Redentore. In disparte, a sinistra san Giuseppe dorme; il suo sonno, ricorda la sua funzione esclusivamente di custode della Vergine e del Bambino.
A destra due pastori, semi scalzi, con dei poveri vestiti (sono gli umili, gli ultimi della società) si inarcano in preghiera adorante; i loro ritratti sono ispirati a un gusto grottesco, rimandando ad esempi nordici, con l’insistenza sulle rughe dei loro volti o su dettagli realistici come il labbro leporino di uno dei due. A destra, poi si vedono altri pastori, intenti a pascolare o ad accorrere per rendere omaggio al Bambino.
Un ruolo simbolico ha il giardino recintato, dietro la S. Famiglia (un riferimento all’hortus conclusus che simboleggia la verginità di Maria), da cui si affaccia il bue, e alcune assi che fanno immaginare la capanna dove è avvenuta la natività. A questa veduta “chiusa” fa da contraltare, sula destra, la veduta aperta con l’ampio paesaggio incorniciato da due montagne fatte di rocce a picco. Si notino i particolari del fiume che sta attraversando la verde vallata dei ciuffi d’erba che spuntano tra le pietre e l’albero che sembra ricordare la forma della Croce del Calvario, presagendo la Passione del Signore.