LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO

Mercoledì 11 ottobre 2023, all’Udienza generale, continuando il ciclo di catechesi sulla passione di evangelizzare, il Papa, ha colto un esempio nella testimonianza di santa Giuseppina Bakhita che si fonda sulla volontà di perdonare anche chi le ha fatto del male. Nella sua vita Giuseppina ha conosciuto violenze e umiliazioni (sul suo corpo portava più di cento cicatrici), sofferenze fisiche e morali: rapita e fatta schiava quando aveva solo 7 anni, è passata per otto padroni. “Da schiava – diceva – non mi sono mai disperata, perché sentivo una forza misteriosa che mi sosteneva”. Santa Bakhita ha saputo esprimere come la vocazione degli oppressi sia “quella di liberare sé stessi e gli oppressori diventando restauratori di umanità. Solo nella debolezza degli oppressi si può rivelare la forza dell’amore di Dio che libera entrambi.”

Acquistata a Khartoum dal console italiano Callisto Legnani, visse nella sua casa serenamente “lavorando con gli altri domestici senza essere più considerata una schiava.” Con lui arrivò in Italia; un giorno ricevette in dono un crocifisso e guardandolo sperimentò “una profonda liberazione interiore”. Si sentì amata e di conseguenza capace anche lei di amare. Lo testimonia dicendo: “L’amore di Dio mi ha sempre accompagnato in modo misterioso (…). Bisogna voler bene a tutti… Bisogna compatire!”

Infatti “com-patire significa sia patire con le vittime di tanta disumanità presente nel mondo, e anche compatire chi commette errori e ingiustizie, non giustificando, ma umanizzando: questa è la carezza che ci insegna lei, umanizzare. Quando noi entriamo nella logica della lotta, della divisione tra noi, dei sentimenti cattivi, uno contro l’altro, perdiamo umanità. E tante volte pensiamo che abbiamo bisogno di umanità, di essere più umani. Più umani. E questo è il lavoro che ci insegna Santa Bakhita: umanizzare, umanizzare noi stessi e umanizzare gli altri.”

Qui incontrò le Suore Canossiane e cominciò a ricevere così un’istruzione religiosa. Venne battezzata e desiderò consacrarsi nel medesimo Istituto. Santa Bakhita si lascia trasformare dalle parole di Gesù che perdona coloro che l’hanno messo in croce. Per questo diceva: “se Giuda avesse chiesto perdono a Gesù anche lui avrebbe trovato misericordia”. La sua vita “è diventata una parabola esistenziale del perdono“, trovando nell’atto del perdonare la libertà e la gioia. La volontà di perdonare e di amare l’accompagna nella sua esistenza  e “la sua vita è una parabola esistenziale del perdono. Perdonare perché poi noi saremo perdonati. Non dimenticare questo: il perdono, che è la carezza di Dio a tutti noi.”  Ella “ha potuto vivere il servizio non come una schiavitù, ma come espressione del dono libero di sé. E questo è molto importante: fatta serva involontariamente – è stata venduta come schiava – ha poi scelto liberamente di farsi serva, di portare sulle sue spalle i fardelli degli altri.”

Con il suo esempio santa Giuseppina Bakhita “ci indica la via per essere finalmente liberi dalle nostre schiavitù e paure“, perché “ci aiuta a smascherare le nostre ipocrisie e i nostri egoismi, a superare risentimenti e conflittualità. E ci incoraggia sempre.” Ecco il valore del perdono che “non toglie nulla ma aggiunge dignità alla persona“, fa guardare agli altri, fragili come noi, ma “sempre fratelli e sorelle nel Signore”.  Dovremmo ricordare sempre che “il perdono è sorgente di uno zelo che si fa misericordia e chiama a una santità umile e gioiosa, come quella di Santa Bakhita.”

Chiediamoci:

  • Preghiamo per il Sudan, la Terra Santa, l’Ucraina e per gli altri teatri di guerra nel mondo, perché si ritrovi la via della pace?
  • Qual è la forza misteriosa che sosteneva Santa Giuseppina Bakhita?
  • Cosa significa per noi com-patire ?
  • Seguiamo l’esempio di santa Bakhita che ci indica la via per essere liberi dalle nostre schiavitù e paure?
  • Sappiamo perdonare, consci che nell’atto del perdonare c’è la libertà e la gioia?

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.