Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola.” (Gv 10,27-30)
L’iconografia del Buon Pastore è presenta soprattutto nell’antichità cristiana (ad esempio è un tema dominante nelle catacombe); assente per alcuni secoli si ritrova soprattutto in Spagna grazie alla Controriforma.
È propria dello spagnolo Cristobal Garcia Salmeron l’opera «Il buon pastore» realizzata ad olio su tela, per la Chiesa di S. Gennaro d’Arles a Madrid nel 1660 circa (ed ora conservata al Museo del Prado di Madrid). Dell’artista (1603 circa – 1666 circa) protagonista del barocco spagnolo nell’epoca del suo massimo splendore conosciamo pochissimi dati biografici. Salmerón è nato a Cuenca; lavorò probabilmente a Toledo con diverse commissioni ecclesiastiche e reali.
Nell’opera in questione la luce, proveniente da sinistra, che emerge dal buio, fa risaltare nella parte centrale del quadro il chiaro del manoscritto che riporta in nero come su un cartiglio il passo giovanneo «Ego sum pastor bonus et / cognosco oves / meas et cognoscunt me / meæ» (Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me). La citazione evangelica con il verbo conoscere esprime il dialogo dell’amore vero ed il sapersi conosciuti dal Signore cambia completamente il rapporto con il Cristo.
Dalla stessa fonte luminosa sono pure evidenziati sia l’agnello dalla pelle studiata al naturale sia il capo del Cristo che mostra un volto giovane di Figlio rivolto al Padre, verso l’alto. Egli appare con una figura nobile e cordiale, emergente dal fondo nero in forma quasi tridimensionale grazie ai movimenti della luce sulle pieghe della tunica rosa scuro e del mantello blu-grigio.
San Charles de Foucauld, commentando il Salmo 23 («Il Signore è il mio pastore…»), confessava: “Quanto siamo felici di essere nelle mani di un tal pastore! Egli cerca il nostro vero bene e ci sa dare ad ogni ora l’alimento necessario”.
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