OCCIMIANO – (gpc) Sempre più la crisi energetica si fa sentire nelle famiglie, nei comuni, nelle aziende. Abbiamo provato a sentire il sindaco ed alcune imprese del territorio per sapere come si stia affrontando il problema.
“Abbiamo attuato un accordo con Enel Sole (la società che cura l’illuminazione pubblica) – ci dice il primo cittadino m.a Valeria Oliveri – per studiare la possibilità di spegnere in alcune zone che non possano creare problemi per la popolazione (come ad esempio nel Parco della Rimembranza o in alcuni angoli del paese)”. E’ un piccolo segnale a cui si aggiunge anche la revisione degli orologi del crepuscolare che, grazie alle tecnologie di ultima generazione, permettono di anticipare lo spegnimento e ritardare l’accensione dell’illuminazione pubblica. Tutto questo si inserisce in un’attiva politica di risparmio energetico con l’utilizzo di energie alternative già da tempo attuate dall’amministrazione, come l’installazione di impianti fotovoltaici sulle scuole e sugli edifici di proprietà comunale.
Anche la parte industriale segnale grosse difficoltà a cominciare dagli incrementi delle bollette per il riscaldamento a parità di consumo (come ci conferma il direttore generale della Franger dott. Filippo Campese), passando dai 70.000 € ai 170.000 € attuali ai 350.000 € nel 2023, se la situazione non cambiasse. Per questo la dirigenza delle Franger sta guardando e studiando il problema, anche se, per quanto riguarda l’energia elettrica, sono già utilizzati gli impianti fotovoltaici in proprio. Sarebbe certo auspicabile la possibilità di utilizzare in loco la produzione di energia ottenuta dalle piccole centrali in paese (come quella a biomasse).
La situazione è grave anche alla U5 (come ci dice il direttore generale dr Mario Bellone), dove il problema non è tanto nel gas, quanto nell’ottimizzazione del consumo di energia elettrica. Installare impianti fotovoltaici potrebbe essere una soluzione, ma richiede tempi lunghi per le autorizzazioni e l’attuazione, certo non in tempo prima dell’inverno… C’è poi il problema del reperimento delle materie prime, a partire dai componenti elettronici, ma anche, ad esempio, per il vetro (prodotto da ditte energivore e che per questo si trovano in difficoltà), il rame, l’acciaio…. I prezzi sono in continua crescita e si riesce con difficoltà a tenere fronte alla concorrenza sul mercato estero, di fronte a paesi come la Turchia (che ha prezzi minori) o Francia e Spagna (che hanno attuato politiche di calmieramento dei prezzi).
Lo stesso problema è sentito dalla Cold Card (come ci testimonia il dirigente dr Giovanni Rosso), che denuncia il forte rischio di perdita di competitività nell’ambito dell’esportazione (che occupa una grossa fetta della produzione). Auspica che ci sia un calmieramento dell’energia, di fronte ad aumenti sproporzionati. L’impianto fotovoltaico su uno dei tre stabilimenti di Occimiano dà un suo contributo, ma è insufficiente; si potrà pensare in futuro ad aumentare le superfici su cui installarne .Così per quanto riguarda il gas per riscaldamento ed i macchinari, che a lungo termine potrebbero essere sostituiti con impianti più performanti…
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