BOZZOLE – (gpc) Nonostante il tempo incerto e ventoso sono stati numerosi i fedeli che hanno partecipato alla S. Messa per la chiusura della visita pastorale del Vescovo all’Unità Pastorale domenica scorsa 28 maggio alla Madonna dell’argine. Tra questi anche un bel gruppo di giovani (ed adulti) ciclisti provenienti da Occimiano. Tutto era stato preparato con cura in onore della Madonna, grazie soprattutto all’infaticabile Zoy Rizzo (e a tutti quelli che con lei hanno collaborato).
Erano presenti tutti i parroci delle 12 parrocchie dell’UP: don Emile Ollo (moderatore ed amministratore parrocchiale di Mirabello Monferrato e Villabella), mons. Danilo Biasibetti (parroco di Ticineto e Valmacca) can. Giuseppe Cesana (parroco di S. Maria del Tempio), can. Samuele Battistella (parroco di Frassineto Po e Giarole), don Simone Viancino (parroco di Borgo San Martino e Pomaro M.), can. Gian Paolo Cassano (parroco di Occimiano, Bozzole e Rivalba).
Il sindaco di Bozzole Ugo Baldi ha portato il suo saluto all’inizio, manifestando l’intenzione di costruire un altare nel luogo della Madonna dell’argine, che il vescovo ha accolto volentieri, assicurando la sua presenza per benedirlo.
Il vescovo ha fatto il punto della sua visita pastorale, nove settimane in cui ha potuto incontrare le realtà di questo territorio, riconoscendo le tante potenzialità presenti che chiedono di esser messe in atto, tendo conto delle annotazioni che farà pervenire.
Egli ha ricordato che “nell’Ascensione l’umiliato sulla croce è intronizzato alla destra del Padre” evidenziano due note. Innanzitutto il fatto che “Gesù ritorna al Padre per indicarci la mèta finale di tutta l’umanità”, per cui “l’Ascensione è la festa del nostro destino”. In secondo luogo “Gesù non cessa di rimanere con i suoi fino alla fine del tempo; per questo occorre “cogliere i segni del suo passaggio invisibile, di scoprire le tracce dei suoi passi confuse con le tracce dei nostri passi sulla sabbia della storia.”
Pur con sensibilità diverse, cattolici, ortodossi e protestanti, sono convinti che “Cristo non va cercato in alto, nei cieli, ma sulla terra, perché il Cristo è in mezzo a noi nei santi segni e nell’uomo. Nei fratelli, nelle sorelle, in tutti gli uomini conosciuti e sconosciuti, soprattutto nei poveri, nei piccoli e negli ultimi.”
Al di là delle categorie che usiamo per rappresentarci il mistero di Dio “crediamo che tutto abbia un senso, c’è per tutti una meta da raggiungere, quella dove è andato Gesù a prepararci un posto per l’eternità” ed ora è “qui con noi in questa Eucaristia, nella Parola ascoltata, nel Pane della vita che ancora una volta spezza per noi. Di domenica in domenica, fino alla domenica senza tramonto…”
Mons. Sacchi ha chiesto infine di essere “comunità aperte, accoglienti e feconde, che sanno lavorare insieme” per essere “la presenza della Chiesa di Cristo nei tempi che verranno,” augurando “di vivere insieme con assiduità ciò che è detto delle prime comunità cristiane fondate dagli apostoli: l’ascolto della parola, la preghiera, la frazione del pane e la carità fraterna.”
Al termine ci si è affidata (con la preghiera composta da mons. Angrisani) alla Madonna dell’argine e dopo una foto ricordo la Pro Loco (con il suo presidente) ha offerto a tutti un rinfresco presso la sua sede.
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