NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

In Libia da tempo si è alla ricerca di un equilibrio che appare molto difficile tra diverse forze in campo e da dicembre in piena impasse elettorale, si gioca in questi giorni un delicato confronto politico. Sabato 16 aprile infatti centinaia di veicoli militari e gruppi armati fedeli al governo di unità nazionale (GNU) di Tripoli guidato da Abdul Hamid Dbeibah hanno occupato la città per contrastare l’atteso arrivo in città di Fathi Bashaga (ex ministro degli Interni), nominato primo ministro dal parlamento di Tobruk, che ha preannunciato una presa di potere “pacifica”.
Le dinamiche che si registrano in questi giorni – ha detto a Vatican news Michela Mercuri, dell’Osservatorio sul Fondamentalismo religioso e sul terrorismo di matrice jihadista (O.F.T.) – confermano la divisione che persiste nel Paese che ha in sostanza due governi, due parlamenti. L’urgenza è quella di mantenere il confronto a livello politico perché c’è sempre il rischio che si ritorni allo scontro militare. Il punto, secondo l’analista, è che quanto succede in Ucraina non solo distoglie l’attenzione della comunità internazionale ma potrebbe essere aggravato da una nuova escalation di tensione in Libia come in altre zone calde. Sono tanti gli interessi che interconnettono alcuni Paesi.
Bashaga è stato nominato lo scorso 10 febbraio come primo ministro per sostituire Dbeibah, il cui mandato è considerato scaduto a causa della sospensione delle elezioni previste per dicembre scorso; quest’ultimo, però, è contrario a lasciare il potere, e da allora i due agiscono entrambi da primo ministro, senza che la comunità internazionale prenda posizione.
La Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) – ricorda Mercuri – sta sponsorizzando i negoziati al Cairo tra l’Alto Consiglio di Stato, che ha mostrato il suo sostegno a Dbeibah, e il Parlamento. Si tratta di concordare una base costituzionale che dovrebbe governare un processo elettorale, senza però che al momento sia stata fissata una data a causa della nuova divisione istituzionale.

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