La Repubblica di Cipro fa parte dell’Unione Europea ed è uno stato chiave nel panorama del Mediterraneo orientale, con un’isola ancora divisa, dall’invasione turca della parte nord del 1974, tra la Repubblica di Cipro (nell’U.E.) e quella di Cipro nord (riconosciuta solo dalla Turchia). da parte dell’esercito turco, in reazione a un tentativo di colpo di stato per ricollegare l’isola alla Grecia. Fatto sta che 24 degli 80 seggi del parlamento, per cui si vota, sarebbero riservati ai rappresentanti del territorio settentrionale e, a causa della divisione dell’isola, non vengono mai assegnati. Dal 1974 la Repubblica di Cipro riconosciuta a livello internazionale controlla i due terzi meridionali dell’isola dove vivono circa 875.000 cittadini di etnia greco-cipriota, mentre la Repubblica turca di Cipro del Nord si estende sul terzo settentrionale.
Stupisce che i grandi mass media non abbiano parlato delle elezioni per il rinnovo del Parlamento che si sono tenute domenica 30 maggio e che hanno visto la riconferma del partito conservatore DISY ((sigla di Raggruppamento Democratico) del presidente Nicos Anastasiades che ha vinto le elezioni generali ottenendo il 27,8%, (-3 %) il partito di sinistra AKEL (che sta per Partito progressista dei lavoratori), ha ottenuto il 22,3%, (-3 %), mentre DIKO (Partito Democratico), di centro, ha ottenuto l’11.3%, anch’esso in calo di tre punti percentuali.
il partito di estrema destra ELAM, che ha ottenuto il 6,8% delle preferenze, prendendo il posto di quarto partito più votato che in precedenza era di EDEK (il partito socialdemocratico), che ha ottenuto il 6,7%. Alle elezioni del 2016 ELAM aveva ottenuto solo il 3,71% dei voti. DIPA, un partito nato da dissidenti di DIKO, che ha ottenuto il 6,1%, e i Verdi hanno ottenuto il 4,4 per cento.
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