“Chi è mai questo ? (….) Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono” (Mc. 1.27). Il racconto della guarigione (nella sinagoga di Cafarnao) è ben rappresentato in una delicatissima miniatura, facente parte del libro “Les très riches heures” del duca di Berry è uno dei più ricchi manoscritti miniati del XV secolo giunti sino a noi. Il codice contiene la Liturgia delle Ore, con un grandioso programma decorativo che impegnò diversi artisti, tra cui il fiammingo Jan van Eyck, Jean d’Orléans, con i suoi collaboratori, e i fratelli Limbourg. Il manoscritto delle “Très belles Heures de Jean de Berry” è una delle più alte testimonianze della cultura tardogotica europea. Il volume era eccezionale, sia per la mole di pagine, sia per la grandiosità del programma decorativo, ma venne successivamente diviso ed una parte di esso è ora conservata a Torino.
I tratti della miniatura sono molto delicati e sono interpretabili nell’arte cristiana del Medioevo come illustrazione pratica del Vangelo, come una “Biblia pauperum”.
Emerge la figura di Gesù, dove si evidenzia (attraverso al manto blu, il nimbo crociato, la figura erette benedicente) la sua divinità. E’ Lui Colui che libera dal male. Gli occhi fissi del Signore sono sul ragazzo, dal quale sta uscendo il diavoletto (brutto e scuro, sopra di lui), abbracciato da chi (il padre ?) lo ha riavuto sano e salvo. Ad assistere la scena l’artista pone dei personaggi vestiti in modo orientale (scribi, dottori della legge….) che assistono stupiti al miracolo all’ingresso della sinagoga (reinterpretata come una chiesa cristiana). E’ Lui il Signore che ci libera dal male.
“Accendi la lampada e spegni/i ragionamenti nella tua testa./ Perché LUI entra dal cuore./È l’unica porta che può riceverlo”. (don Antonio MAZZI, Preghiere di un prete di strada).
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