“Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». (Mc.1,17)
La chiamata dei primi discepoli è raffigura in una delle opere più note di uno dei grandi artisti del trecento Italiano. Parlo di Duccio di Buoninsegna (o Boninsegna), che realizzò il dipinto a tempera e oro su tavola (43,5×46 cm) che ritrae la Vocazione di Pietro e Andrea. Duccio (scrive di lui Giorgio Vasari) “attese alla imitazione della maniera vecchia, e con giudizio sanissimo diede oneste forme alle sue figure le quali espresse eccellentissimamente nelle difficultà di tale arte.” Il quadro (databile al 1308-1311 circa) faceva parte della predella con Storie della vita pubblica di Cristo sul retro della Maestà del Duomo di Siena, destinata alla visione del clero, collocata sull’altare maggiore del Duomo di Siena con una solenne processione, ma da cui venne rimossa nel 1506, per il mutato gusto in fatto di arte sacra, ed ora conservato nella National Gallery of Art di Washington.
Com’è tipico dell’arte medioevale, le figure non sono presentate in dimensioni reali, ma in funzione del loro ruolo; manca l’indagine del reale aspetto degli oggetti rappresentati, che evocano in maniera quasi simbolica ciò che rappresentano, legandosi alla tradizione. Così nella piccola tavola Gesù sulla sinistra, è di proporzioni molto più grandi rispetto a quello dei due discepoli. Il Maestro è evidenziato da una rupe di sfondo, scheggiata, tipica degli autori gotici, ed appiattita sul fondo oro. Con un gesto della mano chiama a sé i fratelli pescatori Simon Pietro e Andrea, su una piccola barca, dalla prua arricciata, che sembra senza peso nel mare di Tiberiade, mentre tirano su una rete piena di pesci; altri pesci e animali marini si vedono nuotare nell’acqua e che sembrano galleggiare ritmicamente. Duccio cura i soggetti con delicati accordi cromatici e con un’attenzione notevole alle dolcezze della sfumatura. Il ritratto dei due fratelli (con i colori delle vesti che, seppure più sfumati, richiamano quelli di Gesù, dove il blu ed il rosso indicano la sua divinità ed umanità regale) è particolarmente intenso, nell’espressione fortemente caratterizzata e negli atteggiamenti delle pose, dell’orientamento: Pietro sembra rispondere con prontezza alla chiamata, mentre Andrea sembra accorgersi a stento, preso dal lavoro di trascinare a bordo la rete piena di pesci.
Chiediamoci allora: come mi pongo in ascolto di Dio che continua a chiamarmi a seguirlo? Sono attento a cogliere e coltivare qui germi di vocazioni che il Signore pone accanto a noi, nella comunità cristiana, nei nostri giovani ? Prego per le vocazioni (specialmente per quelle al ministero ordinato e alla vita consacrata), perché la chiamata del Signore trovi ascolto ?
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