REHADI (INDIA) – Una donna cristiana è stata uccisa lo scorso 19 luglio. E’ la quinta vittima in due mesi e tutto ciò preoccupa molto la Chiesa indiana. Suman Munda, una donna di 25 anni, che era stata molestata da fanatici indù dopo la conversione al cristianesimo, è stata trovata morta a Redhadi, un villaggio del distretto di Khunti, nello Stato di Jharkhand. “È motivo di grave preoccupazione – ha detto mons. Binay Kandulna, vescovo di Khunti ad UCA News – perché lo Stato ha assistito all’uccisione di un uomo cristiano solo il mese scorso nello stesso distretto .Condanniamo l’omicidio e ci appelliamo all’amministrazione affinché prenda provvedimenti severi contro i colpevoli.”
Un pastore locale, che ha chiesto l’anonimato, ha riferito all’International Christian Concern, (organizzazione interconfessionale per i diritti umani che si dedica ad assistere i cristiani in tutto il mondo), che Munda si era convertita al cristianesimo sei anni fa e i nazionalisti radicali indù, essendone venuti a conoscenza, avevano iniziato a tormentarla, con il sospetto che sia opera di un gruppo di fanatici indù; per questo i cristiani sono al momento spaventati.
Nabore Ekka, presidente del Jharkhand Adivasi Sangharsh Morcha, ha spiegato sempre ad UCA News che “il Jharkhand non è mai stato testimone di un tale odio in passato, ma ora viene riportato abbastanza spesso, quindi tutti noi dovremmo prendere la questione sul serio e pensare insieme a come affrontare la questione”.
Persecution Relief, un forum ecumenico che sostiene i cristiani perseguitati in India, ha registrato, nel 2019, 527 casi di persecuzione cristiana rispetto ai 447 del 2018, 440 del 2017 e 330 del 2016, e 293 casi nella prima metà del 2020. Tra gennaio 2016 e giugno 2020 sono 2.067, dunque, i crimini ispirati dall’odio contro i cristiani in India.
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