Parlo del sito www.ecolight.it, dove troviamo una proposta, un vademecum per una gestione domestica dei piccoli RAEE, per prepararsi così ad una ripartenza rispettosa dell’ambiente dopo le settimane trascorse in casa e che riguarda in modo particolare i RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle pile e degli accumulatori esausti, rivolge ai cittadini. Eccolo il semplice vademecum.
1. Innanzitutto, raccogliere tutti i rifiuti elettronici in un unico contenitore. Nella scatola potranno essere messi: joystick, frullatori, tostapane, chiavette usb, telefonini e tablet con i loro caricabatterie e auricolari, router con gli alimentatori, casse bluetooth, ventilatori.
2. Le lampadine a risparmio energetico, quelle a led e i neon non più funzionanti sono anche loro dei RAEE: occorre raccoglierle però in un’altra scatola.
3. Togliere – quando possibile – la batteria dai dispositivi destinati alla discarica. L’operazione che può essere facile per i telecomandi che funzionano con delle normali stilo, può risultare più complessa per separare gli smartphone dal loro accumulatore.
4. Le batterie così raccolte dovranno essere poste in un contenitore apposito, possibilmente in plastica o in metallo per evitare che eventuali sostanze inquinanti possano andare disperse.
5. Conferire il tutto all’ecocentro comunale. Nella fase 2 i Comuni stanno riaprendo le piazzole ecologiche dove poter portare questo genere di rifiuti. Conferire negli appositi contenitori i RAEE appartenenti al raggruppamento R4, ovvero l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici; mettere nell’apposito contenitori quelli appartenenti al raggruppamento R5 (le sorgenti luminose); conferire le batterie e gli accumulatori in un terzo contenitore. Per informazioni sugli orari di apertura dell’ecocentro e sulle modalità di accesso, consultare il sito internet del proprio comune di residenza.
Ecolight, il consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti ricorda così che a partire dall’impegno di ciascuno per l’ambiente che non soltanto non si vanificano gli sforzi fatti durante la quarantena, ma non si perde la strada fatta nel recupero dei rifiuti elettronici.
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