A Duno, nelle valli varesine, la chiesa con il sacrario costruito nel 1938 per ricordare il sacrificio di tanti dottori deceduti sul lavoro, potrebbe ospitare presto anche il ricordo dei sanitari che hanno donato la propria vita nella battaglia contro la pandemia.
Don Lorenzo Butti, attuale responsabile della comunità pastorale che comprende Duno (come ricorda Vatican news), è tra coloro i quali ha nel cuore il desiderio di poter celebrare almeno una messa in loro onore proprio nel tempio, quando sarà cessata l’emergenza: “Don Carlo Cambiano -ricorda – considerava i medici come buoni samaritani ma riteneva che andavano anche sostenuti, soprattutto con la preghiera, per condividere con loro fatiche e sofferenze”. L’opera è composta dalla chiesa e dal sacrario, nel quale sono ricordati tutti i medici caduti nell’adempimento del proprio dovere. “Ogni anno i medici della provincia di Varese partecipano alla festa di San Luca e scelgono, tra i colleghi deceduti sul lavoro, due nomi da far incidere su una lapide, per un ricordo profondo e duraturo” racconta don Butti, assicurando che il gesto non ha eguali in Italia e nel mondo.
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