Nella prima settimana di Quaresima l’udienza generale è stata sospesa per la coincidenza degli esercizi spirituali. Domenica 8 marzo, applicando le misure per la lotta al covid 19 la recita dell’Angelus è stata trasmessa in diretta streaming con il Papa collegato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico. Francesco ha sottolineato l’eccezionalità di questo momento e la necessità delle “disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente, che possono favorire la trasmissione del virus.”
Ripercorrendo il Vangelo domenicale di Matteo della Trasfigurazione di Gesù, ha ricordato come il Signore, portando con sé sul Tabor Pietro, Giacomo e Giovanni, li apra ad una “comprensione più piena del mistero della sua persona”, trasfigurandosi davanti ai loro occhi. “Attraverso l’evento meraviglioso della Trasfigurazione, i tre discepoli sono chiamati a riconoscere in Gesù il Figlio di Dio splendente di gloria. Essi avanzano così nella conoscenza del loro Maestro, rendendosi conto che l’aspetto umano non esprime tutta la sua realtà; ai loro occhi è rivelata la dimensione ultraterrena e divina di Gesù.” Perché poi “riservare” questo “privilegio” proprio a Pietro (che nel momento della prova avrebbe rinnegato Gesù), Giacomo e Giovanni (che avrebbero chiesto di avere i primi posti nel suo regno) ? “Gesù però non sceglie secondo i nostri criteri, ma secondo il suo disegno di amore; l’amore di Gesù non ha misura: è amore e Lui sceglie con quel disegno di amore. Si tratta di una scelta gratuita, incondizionata, un’iniziativa libera, un’amicizia divina che non chiede nulla in cambio. E come chiamò quei tre discepoli, così anche oggi chiama alcuni a stargli vicino, per poter testimoniare. Essere testimoni di Gesù è un dono che non abbiamo meritato: ci sentiamo inadeguati, ma non possiamo tirarci indietro con la scusa della nostra incapacità.” Così a noi, come i tre discepoli prescelti, “è stata consegnata la Parola di salvezza, è stata donata la fede e abbiamo sperimentato, la gioia dell’incontro con Gesù.” E nel momento del timore anche a noi Gesù dice “alzatevi e non temete”, perché “in questo mondo, segnato dall’egoismo e dall’avidità, la luce di Dio è offuscata dalle preoccupazioni del quotidiano. Diciamo spesso: non ho tempo per pregare, non sono capace di svolgere un servizio in parrocchia, di rispondere alle richieste degli altri… Ma non dobbiamo dimenticare che il Battesimo che abbiamo ricevuto ci ha fatto testimoni, non per nostra capacità, ma per il dono dello Spirito.”
Al termine ha ricordato il dramma della Siria ed ha espresso nuovamente la sua vicinanza “con la preghiera alle persone che soffrono per l’attuale epidemia di coronavirus e a tutti coloro che se ne prendono cura. Mi unisco ai miei fratelli Vescovi nell’incoraggiare i fedeli a vivere questo momento difficile con la forza della fede, la certezza della speranza e il fervore della carità. Il tempo di Quaresima ci aiuti a dare tutti un senso evangelico anche a questo momento di prova e di dolore.”
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.