“Marchons enfants”: è la manifestazione indetta domenica 6 ottobre a Parigi da un cartello di associazioni contro la revisione della legge sulla bioetica che verrà esaminata e votata il 15 ottobre in Assemblea nazionale Senato e che ha visto la partecipazione di 600.000 persone (secondo i partecipanti). I Vescovi francesi hanno espresso il loro plauso rivendicando la libertà dei cittadini di manifestare e attirando “l’attenzione sulla gravità rispetto a quello che si è in procinto di decidere. Incoraggiamo con forza i cittadini a esprimersi a proposito della legge”. Così ha detto Mons. Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e presidente della Conferenza episcopale francese (Cef) all’agenzia Sir.
La manifestazione è stata indetta in particolare contro la ricerca sugli embrioni, la procreazione medicalmente assistita (Pma) per le famiglie senza padre e la maternità surrogata (Gpa), contestando soprattutto il fatto che, secondo le associazioni, i politici non hanno tenuto conto del parere reale dei francesi. “Il lavoro della Chiesa – ha aggiunto mons. De Moulins-Beaufort – non finisce qui su questo argomento come non finisce l’impegno dei cattolici per incoraggiare a vivere la vita umana in tutta la sua bellezza”. Nonostante il dibattito nazionale che si è aperto su questa revisione, “le associazioni – osserva l’arcivescovo di Reims – hanno l’impressione che il mondo politico non abbia preso sul serio ciò che è stato espresso. I cittadini vogliono quindi far ascoltare la loro voce, far comprendere le ragioni delle loro preoccupazioni”. Di l’appello dei Vescovi: “chiediamo che i deputati e i senatori riflettano bene su ciò che andranno a decidere. Comprendiamo profondamente la sofferenza di chi non può avere figli ma torniamo a dire che non si può dare una risposta a questo dolore trasformando la procreazione in fabbricazione. Che lo si voglia o no, questo progetto di legge ci sta conducendo a questo”.
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