OCCIMIANO (gpc) – Ha lasciato una grande impressione la morte improvvisa del sottotenente dei Carabinieri Francesco (da tutti conosciuto come Franco) Schintu. Una grande folla (tra cui molti Carabinieri in servizio ed in congedo) domenica 24 marzo, infatti, si è stretta attorno alla famiglia, alla moglie Piera (impiegata presso il soggiorno “Airone” di Giarole) ed i figli Chiara e Luca, in una chiesa parrocchiale gremita.
Aveva 64 anni: originario di Ghilarza, in provincia di Oristano, era giunto in Monferrato poco più che ventenne e nell’arma di Carabinieri ha percorso tutta la sua carriera. La morte era avvenuta venerdì 22 marzo, all’ospedale “Teresio Borsalino” di Alessandria dove era ricoverato dopo aver subito una delicata operazione cardio chirurgica. Nel febbraio 2011 era stato colpito da un aneurisma aortico completo che (nonostante le scarse possibilità di ripresa) superò con la forza della fede sua e della moglie Piera Trisoglio unite alla sua forte fibra. Quasi un miracolo, tanto che la coppia raccontò la commovente storia nel programma di Rai Uno “Unomattina – Storie Vere”, condotto da Eleonora Daniele, e testimoniate in un ex voto di ringraziamento che pubblicamente fece nella chiesa della Madonna del Rosario in paese. Come non ricordare il suo impegno nell’Arma dei Carabinieri, da cui si congedò nel marzo 2000 con il grado di maresciallo prima di essere nominato ufficiale in occasione della Festa della Repubblica del 2005. Era stato anche comandante della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Casale, oltre che vice presidente per due mandati consecutivi (dal 2001 al 2011) della sezione casalese dell’Associazione Nazionale Carabinieri. A Occimiano aveva inoltre ricoperto la carica di presidente della Pro Loco, dal giugno 2001 al febbraio 2005, ridando slancio al sodalizio in un momento in cui sembrava concreta la possibilità di uno scioglimento e riportando entusiasmo nel direttivo.
Le esequie sono ste presiedute dal prevosto che nell’omelia ha ricordato il senso della vita come un cammino e l’invito alla conversione che il tempo liturgico di Quaresima e la realtà della morte ci invitano a considerare.
Con lui concelebravano padre Vittorino Zerbinati (missionario vincenziano, che è intervenuto brevemente) e don Simone Viancino. Al termine, con molto commozione, il figlio Luca ha voluto ripercorrere il suo rapporto con il papà soprattutto negli ultimi anni della sua vita, segnata dalla malattia. E’ intervenuto anche il sindaco Valeria Olivieri, ricordando l’uomo e il militare esemplari. Così pure hanno preso la parola il col. Giuseppe Grisolia e m.lo Orlando Tirria dell’Associazione Carabinieri casalese, ricordando la sua dedizione nel servizio nell’Arme e nell’associazione Carabinieri.
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