Il salone dell’antica corte dei Marchesi da Passano sabato scorso 9 marzo si è riempito di donne (occimianesi e non) che hanno accolto la felice iniziativa promossa, in occasione della Giornata della donna, da Pro loco, Comune e Consulta comunale. Le richieste infatti sono state così numerose che non tutte hanno potuto essere accolte. Da registrare la partecipazione di alcune donne della nutrita comunità macedone occimianese, per un momento di amicizia e di integrazione culturale.
La serata si è caratterizzata dalla degustazione di alcune specialità preparate dalle abili mani dei cuochi della Pro Loco (“Degustazioni e sfiziosità per festeggiare in rosa”), dai sette antipasti al risotto e al dolce a forma di rosa. E’ stato possibile anche deliziarsi con il concerto di musiche irlandesi proposte dal “Trio Folhas”, trio al femminile biellese che è specializzato nel proporre musica folk, soprattutto irlandese. Il gruppo che da 120 anni spazi nelle diverse sonorità della musica folk internazionale è composto da Anais Drago (al violino), Martina Casale (al djembè) e Francesca Benenati (alla chitarra)
All’inizio è intervenuto il prevosto che ha salutato le donne presenti facendo riferimento a quanto nel giorno precedente era stato detto dal Presidente della Repubblica, denunciando la violenza contro le donne ed evidenziando il loro ruolo nella costruzione della pace.
Anche il sindaco (nella sua qualità di donna) è intervenuto ricordando il valore aggiunto al femminile nella società, la memoria grata alle mamme che anche con la loro abilità manuale hanno arricchito il patrimonio delle nostre comunità, facendo riferimenti alla “mani abili”, piccoli grandi capolavori che sono stati esposti in una mostra di tutto rilievo all’entrata del Salone (ed ordinati da Monica Dambrosis). Si tratta di lavori di cucito, di ricamo sia della tradizione italiana che macedone. Alcuni sono vere e proprie opere d’arte segnate da abilità e sapienza.
Così pure erano in esposizione vestiti preziosi (abiti di nozze, di prima comunione…), come strumenti (arcolai, ferri, telai) per il lavoro di ricamo e tessitura: che belle le tovaglie ricamate, i centri tavola, i centrini, i lavori a maglia, gli imparaticci, i lavori a tombolo, le mistà (immagini religiose ad intaglio)…..
Durante la serata è intervenuta anche Maria Rosa Scarrone che ha proposto una bella storia del ricamo nelle diverse epoche storiche, nonché luoghi dove si è particolarmente sviluppata quest’arte (Francia, Svizzera…) fino al riferimento al patrono delle ricamatrici (San Francesco Regis, santo vincenziano del XVIII secolo).
Monica Deambrosis ha intervisto alcune donne, a cominciare dalle tre musiciste, parlando delle sarte di Occimiano, Milli Angelino in particolare (di cui era esposto un abito da sposa), Carmen Musso Delloste (occimianese d’origine) che ha raccontato la sua vita da sarta, del lavoro con le sue realizzazioni, tra cui l’abito da sposa della figlia (che era esposto). Poi una piccola sorpresa, una sfilata di abiti da sera appartenuti a Rosanna Casalone, sarta ma solo per sé stessa, la cui particolarità era che i tessuti erano tutti usciti dalla fabbrica di Como di Ernesto Rota. E’ grazie a lui, alla fondazione da lui creata che è possibile ritrovarsi nel Salone restaurato e riconsegnato in uso alla popolazione.
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