Epifanyj (Dumenko), trentanovenne, finora metropolita di Perejaslav-Khmel’nitsky e Belotserkovsky del Patriarcato indipendente di Kiev, è stato eletto lo scorso 15 dicembre primate della Chiesa ucraina autocefala, che riceverà il tomos istitutivo dal patriarcato di Costantinopoli, diventando il capo della quindicesima Chiesa ortodossa al mondo.
L’elezione ha avuto luogo durante il Concilio di unificazione a Kiev il 15 dicembre, presieduto dal metropolita Emmanuel di Gallia, a nome del patriarca di Costantinopoli. Le prime parole del neo-eletto primate sono state: “Ci siamo riusciti, superando tutte le difficoltà!”. Il nuovo capo della Chiesa ucraina ha celebrato poila sua prima Divina Liturgia domenicale nella chiesa del Monastero Dorato di San Michele, uno dei più antichi della città.
Il neoeletto primate ha assunto il titolo di metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina, non quello di patriarca. Nato il 3 febbraio 1979 nel villaggio di Volkovo, della regione di Odessa, in una famiglia di operai, dopo il seminario a Kiev, e all’accademia teologica del patriarcato (con la licenza in teologia), ha pronunciato i voti monastici nel 2007, e dopo un periodo di studi e pratica monastica in Grecia è diventato segretario del patriarca Filaret (Denisenko), divenendo vescovo nel 2009.
Secondo gli statuti approvati, la nuova Chiesa sarà autocefala, cioè indipendente da tutte le altre Chiese locali, compresa quella di Mosca, che comunque non riconosce la canonicità di questa elezione. Sarà governata dal Concilio della Chiesa locale, guidato a sua volta da un Sinodo permanente formato dal primate insieme a 12 vescovi.
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