NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
In Sud Sudan, una terra ancora tormentata dalla guerra civile, arriva una notizia di speranza. A Nzara lo scorso 21 aprile è stata posta la prima pietra di una struttura sanitaria dal valore di 2 milioni di dollari,che comprenderà una clinica e un reparto maternità, un reparto chirurgico e una banca del sangue. Un gesto di pace. Infatti “la Chiesa continua a integrare gli sforzi del governo nel fornire un sostegno essenziale alla popolazione bisognosa” – ha detto all’Agenzia Fides mons. Barani Eduardo Hiiboro Kussala, vescovo di Tombura-Yambio (in Sud Sudan), presidente della Conferenza Episcopale che riunisce i vescovi di Sudan e Sud Sudan. Il Vescovo ha presieduto alla cerimonio di posa della prima pietra che “segna il passaggio dalla pianificazione alla realtà – ha aggiunto mons. Kussala – Nonostante i danni persistenti della guerra civile nel nostro Paese, oggi assistiamo ad un gesto di pace attivo, che segna una forte discontinuità con la guerra”.
La guerra civile perdura in Sud Sudan dal dicembre 2013, quando il presidente Salva Kiir ha accusato il suo ex vice, Riek Machar, di aver tentato un colpo di Stato, accuse che Machar ha poi respinto.
“La posa della prima pietra segna l’inizio dei principali lavori di costruzione del nuovo ospedale” aggiunge mons. Kussala – Penso che questa notizia possa essere utile, poiché per la maggior parte dal Sud Sudan provengono solo tristi notizie”. Commentando la scelta di Nzara, il vescovo afferma che “la decisione è stata presa sulla base di una varietà di criteri, come la dimensione del sito e la sua posizione, e l’interesse della diocesi nell’area dove è stato speso quasi il 50% del budget annuale. La dimensione del sito – e dell’edificio che verrà costruito – è stata scelta in vista di possibili ampliamenti”.
Gian Paolo Cassano
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