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NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
Nessuno ne parla, ma la situazione in Yemen (a causa di una guerra che sembra dimenticata) si fa sempre più drammatica, come denunciano le organizzazioni umanitarie che operano sul campo.
Forse è la più grave crisi umanitaria nel mondo, perché l’80% della popolazione si trova sotto la linea della povertà; 8,6 milioni di bambini non hanno sufficiente accesso ad acqua e a servizi igienico-sanitari. “È un dramma – ha detto al Vatican news service Michele Servadei, del Regional Emergency Advisor di Unicef – imputabile solo all’uomo. La guerra civile è il problema principale dal quale scaturiscono poi tutti gli altri: malnutrizione, colera e emergenza idrica”. Il conflitto, uno dei più gravi di questi tempi, ha causato migliaia di morti, tra cui 5.000 bambini negli ultimi due anni.
“È impressionante – racconta al Vatican news il dott.Giorgio Bergami, chirurgo di Medici Senza Frontiere – vedere come la popolazione cammini per strada armata. Per loro è una cosa normale. Italia la ricchezza si misura con oro e gioielli, nello Yemen con i kalashnikov. Più possiedi armi costose più sei potente”
Un dramma esasperato dalla cronica mancanza d’acqua: “il 38% della popolazione – spiega Servadei – non ha risorse perché il sistema idrico è stato debilitato da anni di guerre che si sono succedute dal 2000. Molteplici gli attacchi contro infrastrutture idriche che hanno tagliato ad un numero ancora maggiore di persone dall’accesso all’acqua potabile”. L’accesso all’acqua pulita è fondamentale, soprattutto per prevenire le malattie. Senza acqua infatti si è diffuso il colera, che aggiunti al caldo torrido, ai rimedi inefficaci e alla poca conoscenza del problema hanno portato alla morte in queste settimane di oltre 2000 persone.
Povertà e guerra sono anche causa dell’insufficiente nutrizione, che interessa oltre 400.000 bambini e ogni giorno si calcala che 5 bambini vengano uccisi o feriti. “La popolazione – aggiunge Bergami – crede molto nel fato: la malattia è il castigo divino al quale ci si deve adattare. Inoltre non concepiscono il diritto di essere curati, lo sentono come un dono che riceve solo chi è più fortunato”. Troppo spesso poi le persone sottovalutano la malattia e tentano di curarla con rimedi naturali. Per questo, tra gli interventi degli operatori c’è anche una grande attività di sensibilizzazione.
Negli ultimi tre anni ci sono stati 15.000 bombardamenti aerei che hanno colpito moltissimi civili causando loro danni fisici e psicologici. “Non c’è una soluzione umanitaria. – conclude Michele Servadei – L’unica è quella politica. Solo questo tipo d’intervento potrà risolvere la drammatica situazione dello Yemen ponendo fine ad un conflitto che sta facendo morire un’intera nazione”.
Gian Paolo Cassano
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