Nessuno ne parla (o quasi)

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NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Ancora un attentato nei confronti di cristiani in Pakistan. E’ ciò che avvenuto domenica 15 aprile, quando un gruppo di uomini armati a bordo di motociclette davanti una chiesa nel quartiere cristiano Isa Nagri di Quetta (capitale del Balochistan, nel sud del Paese) ha sparato uccidendo due perone e ferendone altre tre
L’azione terroristica è stata rivendicata dal ramo locale del sedicente Stato Islamico, lo stesso che si era attribuito l’attentato in città del 2 aprile scorso, con un bilancio di 4 vittime, mentre a dicembre, due kamikaze avevano provocato la morte di 9 persone.
Le autorità locali, nel condannare l’attentato avvenuto mentre i fedeli stavano uscendo dal luogo di culto, hanno promesso risposte rapide. La comunità cristiana ha intanto dato vita ad una manifestazione di protesta contro il governo provinciale e chiesto l’arresto dei responsabili.
Non è solo però la comunità cristiana ad essere oggetto di violenza. “Quella di Quetta è una regione molto combattuta. – ha detto alla Radio Vaticana, il medico pachistano Paul Bhatti, presidente dell’Alleanza delle minoranze del Pakistan e fratello di Shahbaz (ministro per le minoranze del Paese asiatico, assassinato il 2 marzo 2011 da un estremista islamico) – Ci sono persone che chiedono autonomia, poi i talebani e i terroristi. Qualche anno fa avevano tagliato la testa a 22 persone della comunità hazara, non accettata dalla maggioranza locale”. Il Papa più volte, pregando per i cristiani del Pakistan, ha fatto appello alle autorità per ridare sicurezza e serenità alla popolazione e alle minoranze religiose più vulnerabili.
“Il Pakistan – spiega – sta attraversando un momento di instabilità per il terrorismo e l’estremismo. E poi è facile, quando ci sono questi atti di violenza, che tanta gente si associ all’Isis, perché il Califfato vuole dimostrare di essere un’organizzazione che può avere radici dappertutto”.
I cristiani, ufficialmente il 2% dei 200 milioni di abitanti (in gran parte musulmani), continuano ad essere la realtà “più povera del Paese, emarginata, oppressa, con lavori umili e perciò ‘facili’ vittime di violenza”.
Gian Paolo Cassano

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