Nessuno ne parla (o quasi)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Sono quasi un migliaio i giornalisti nell’ultimo decennio nel compimento del loro dovere informativo. Per la precisione, in dieci anni sono morti assassinati 930 giornalisti, uno ogni quattro giorni; il 90% di questi omicidi resta impunito. Notizia diffuse dalla Radio Vaticana, in occasione Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti indetta dall’Onu. Sono cifre drammatiche, che raccontano una terribile realtà che non riguarda soltanto Paesi in guerra o in cui si vivono violazioni dei diritti umani e intimidazioni, ma qualsiasi luogo. Si pensi solo al recente caso della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa nei gironi scorsi a Malta, di cui il 3 novembre si sono svolti i funerali e del cui omicidio non sono ancora stati individuati mandanti ed esecutori.
L’Unesco ha quindi invitato 62 Stati membri coinvolti in casi irrisolti, a fornire un report sulla situazione delle indagini giudiziarie. Stando sempre ai dati Unesco, solo nel 2016, i giornalisti  uccisi sono stati 102,. Di questi assassini, metà è avvenuta in Paesi dove non vi era conflitto armato. La maggior parte dei reporter morti invece – ha detto alla Radio Vaticana Enrico Vicenti, Segretario generale della Commissione nazionale italiana per l’Unesco (che ha lo scopo di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’ esecuzione dei programmi Unesco in Italia) – pubblicava notizie riguardanti il proprio territorio. 
Afghanistan e Messico, con 13 giornalisti uccisi sono in cima alla lista stilata dei Paesi “più pericolosi per i giornalisti” seguiti dallo Yemen (11 morti), Iraq (9) e Siria (8).
Gian Paolo Cassano

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