MONTIGLIO M. – “Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo” (Gen. 28, 16) .Viaggiatori sulla terra di Dio”. E’ questo lo slogan della XII Giornata nazionale per la custodia del creato che celebreremo domenica prossima 3 settembre presso il Carmelo Mater Unitatis di Montiglio, a partire dalle ore 15., ma che vuole essere un punto fermo perché il mese di settembre sia sentito e vissuto nelle nostre comunità (parrocchie ed Unità pastorali, comunità religiose…) come il mese del creato, facendo proprio l’insegnamento di Papa Francesco nella Laudato sì. Per questo motivo in tutto le parrocchie è stato distribuito il sussidio preparato dalla Ceri che permette anche di poter nelle domeniche del mese riprendere il tema nella riflessione e nella preghiera.
Domenica 3, dopo l’accoglienza, ci sarà un momento di preghiera iniziale e di presentazione dell’incontro diocesano e delle sue prospettive. Si formeranno così dei gruppi di lavoro, che utilizzando le schede del sussidio che si rifanno al Messaggio dei Vescovi italiani per l’occasione approfondiranno i temi del pellegrinaggio e spiritualità del creato, del turismo sostenibile delle comunità per la cura del creato, del suolo bene comune, dell’Ecumenismo e custodia del creato ( nel cinquecentenario della Riforma).
Di qui nasceranno le richieste di perdono da portare alla S. Messa (delle ore 17) in Cappella con le Monache, definendo azioni fattibili a livello personale, familiare, comunitario (un nuovo stile di vita) da proporre in UP, Parrocchia, Aggregazione da acquisire e consolidare durante “il Tempo del creato”. Al termine, partirà così il “Tempo del creato” nelle comunità cristiane della nostra Diocesi con la consegna dell’appello, saluti e auguri a tutti di buon viaggio sulla terra di Dio!
E’ la proposta di fare un semplice viaggio di conoscenza e consapevolezza, di scoperta approfondimento lode, di vivere nella semplicità un “punto di vista” rinnovato, uno stile quotidiano un poco più coerente di ieri,. Si vorrà così mettere i contenuti proposti dal Messaggio e dagli approfondimenti delle schede in ciò che già si fa: nell’Eucaristia domenicale, preghiera personale e comunitaria, formazione catechistica e catechetica, nelle attività educative in oratorio e nelle aggregazioni, durante grest feste e sagre dei nostri paesi, nella vita di coppia, della nostra famiglia e coi nostri vicini e amici, con chi abita la città il paese il lavoro, nei nostri pensieri, dialoghi e incontri, nelle valutazioni e giudizi su ciò che succede vicino e lontano.
Infatti la Giornata ed il Mese per il creato costituiscono per la Chiesa in Italia, un’occasione preziosa per accogliere e approfondire, inserendolo nel suo agire pastorale, il profondo legame che intercorre fra la convivenza umana e la custodia della terra.
Si tratta di “far crescere un turismo autenticamente sostenibile, capace cioè di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza”, cioè evitando “sprechi di energia, cibo e consumo di suolo”, usando preferibilmente i mezzi pubblici e con un atteggiamento di sobrietà e rispetto per luoghi e culture. È l’invito contenuto nel messaggio per la Giornata dei Vescovi italiani, riflettendo sul turismo sostenibile. Infatti a volte “il turismo disegna situazioni drammaticamente contraddittorie nel contrasto tra la povertà di molti e la ricchezza di pochi” o, invece, realizza “una positiva crescita” nella “convergenza tra la rigenerante contemplazione del bello (naturale e culturale), l’incontro pacificante delle diversità culturali e lo sviluppo economico”. Sostenibilità del turismo significa quindi evitare “sprechi di energia e di cibo, ma ancor più quel vorace consumo di suolo che talvolta viene giustificato proprio per il turismo”, ma anche ad “una certa sobrietà da parte di chi viaggia”, godendo delle bellezze naturali e culturali senza “cogliere in esse occasioni per quel consumo di beni che pure il turismo globalizzato incoraggia”. Si tratta perciò di viaggiare “privilegiando ovunque possibile i mezzi pubblici (in particolare la ferrovia) rispetto al trasporto privato” e di avere “attenzione per le realtà visitate”.
Gian Paolo Cassano
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