OCCIMIANO – La scoperta del cosiddetto “Vivaldi di Occimiano” rappresenta certamente un grandissimo contributo alla conoscenza del grande musicista veneziano.
E’ ciò di cui si è parlato sabato scorso, 20 maggio, al Convegno e Concerto che si è tenuto nel pomeriggio presso l’Antica Corte della Villa dei Marchesi da Passano, inserito nel calendario di Riso&Rose e organizzato in collaborazione tra Comune, Fondazione “Ernesto e Carla Rota” e Consorzio Mon. D. O.
L’evento ha rappresentato l’ultima tappa della “Settimana Vivaldiana Nazionale”, dopo Venezia, Caserta, Mortara, Milano, Torino, manifestazione patrocinata da Senato, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dei Beni Culturali. Si tratta della prima edizione di una nuova serie (non si celebrava dal lontano 1938 !) che si arricchisce dei contributi venuti (e che verranno) dallo studio e dalla pubblicazione dei manoscritti vivaldiani che sono passati per Occimiano.
Il sindaco m.a Valeria Olivieri portando il suo saluto, ha espresso la sua soddisfazione per l’accostamento tra il Comune da lei rappresentato e il celebre compositore veneziano. Erano inoltre presenti i sindaci di Mirabello M. (dr Mauro Gioanola) e di Conzano (dr Emanuele Demaria). Nel corso del convegno è toccato a Michele Baldino, del Management Artistico “Musicorner” di Mortara, tracciare un excursus storico sulla figura del sacerdote-compositore inquadrata nella Venezia del Settecento.
La vicenda di questi manoscritti (ben 27 tomi !) è spiegata nel volume “Il Vivaldi di Occimiano”, che gli autori Roberto Allegro e Vittoria Aicardi, musicologi, hanno presentato riassumendo le tappe che hanno portato alla scoperta della permanenza occimianese degli spartiti vivaldiani e raccontando altri aneddoti sulla vita del musicista e alcune curiosità.
Più della metà di questo straordinario patrimonio musicale (14 tomi) era giunta qui attraverso il marchese genovese Marcello Durazzo (imparentato con i Da Passano) dopo una serie di passaggi di proprietà avvenuti in seguito alla morte del Vivaldi, scomparso a Vienna il 28 luglio 1741 in condizioni di estrema povertà.
Passati in eredità ai Salesiani di Borgo San Martino furono poi acquisti dalla Biblioteca nazionale di Torino (dove la scorsa settimana è stata dedicata una mostra ad hoc) che grazie anche al mecenatismo di Roberto Foà e di Filippo Giordano poté recuperare l’intera collezione, con la preziosa opera del prof. Alberto Gentili dell’Università di Torino.
Il libro che è stato presentato in questa occasione (si può reperire presso gli uffici comunali) è frutto di un ottimo lavoro di ricerca storica: si avvale dalla competenza musicale degli autori ed è arricchito da preziose immagini che ne fanno un testo piacevole alla lettura e preciso nella documentazione. E’ edito da Musicorner di Mortara, realtà imprenditoriale musicale fondata da Vittoria Aicardi, pianista, clavincembalista e direttrice di coro, co-autrice del volume, insieme al m.o Roberto Allegro, pianista, clavincembalista, compositore e direttore d’orchestra, che ha al suo attivo oltre 4000 concerti in Italia e nel mondo.
La “riscoperta” di questi testi musicali è estremamente importante in quanto costituisce la più importante collezione di manoscritti vivaldiani autografi esistente al mondo, rappresentando il 90 % circa della produzione musicale del “prete rosso”. In parte sono stati eseguiti anche nel Concerto che ne è seguito sul tema “Antonio Vivaldi. Le Sonate ed i Concerti da Camera”. Ad interpretare la musica del maestro veneziano sono stati “I Solisti dell’Orchestra da Camera Italiana Antonio Vivaldi, diretti dal m. o Roberto Allegro (al cembalo), con Filippo Staiano e Ludovico Allegro (ai flauti), Federico Allegro (Oboe) e Lucia Allegro (violino). Sono state proposte tre Sonate e tre concerti del grande compositore del Settecento.
Gian Paolo Cassano
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