La parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

Un gesto di misericordia al giorno è “una vera rivoluzione culturale”. E’ quanto ha affermato il Papa nel corso dell’Udienza generale di mercoledì 12 ottobre. E’ così entrato nel cuore della misericordia, declinandola concretamente per viverla ogni giorno: “se ognuno di noi, ogni giorno, ne fa una di queste, questa sarà una rivoluzione nel mondo!” E’ quella santità della vita quotidiana attraverso a quelle opere che nel corso dei secoli “tante persone semplici” hanno messo in pratica in quanto la Chiesa “fedele al suo Signore, nutre un amore preferenziale per i più deboli”. E’ una strada ordinaria, che passa dalle “persone più vicine a noi” che spesso “hanno bisogno del nostro aiuto. Non dobbiamo andare alla ricerca di chissà quali imprese da realizzare. È meglio iniziare da quelle più semplici, che il Signore ci indica come le più urgenti. In un mondo purtroppo colpito dal virus dell’indifferenza, le opere di misericordia sono il miglior antidoto”.
E’ l’esempio dei Santi, che sono ricordati soprattutto per la carità che hanno trasmesso, come S. Teresa di Calcutta: “non la ricordiamo per le tante case che ha aperto nel mondo, ma perché si chinava su ogni persona che trovava in mezzo alla strada per restituirle la dignità. Quanti bambini abbandonati ha stretto tra le sue braccia; quanti moribondi ha accompagnato sulla soglia dell’eternità tenendoli per mano!”.
Ora le “opere di misericordia sono i tratti del volto di Gesù Cristo” che porta a ciascuno la tenerezza di Dio. Francesco, poi, ha messo in rilievo la necessità di diventare “strumento per gli altri” della misericordia divina, che passa non nel compier grandi sforzi, ma attraverso a “piccoli gesti che hanno però ai suoi occhi un grande valore, a tal punto che ci ha detto che su questi saremo giudicati”. Gesù ci ripete che ogni volta che diamo da mangiare a chi ha fame, lo facciamo a Gesù stesso. Il Pontefice si è poi soffermato sulle altre sette opere di misericordia cosiddette spirituali, che riguardano esigenze ugualmente importanti, soprattutto oggi, perché “spesso fanno soffrire di più”. Così ha citato Sant’Agostino: “ho paura che il Signore passi”, cioè che “il Signore passi davanti a me in una di queste persone (…) e io non me ne accorga che è Gesù”. Ma se si resta indifferenti, si perde l’occasione di incontro con Lui !
Gian Paolo Cassano

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