NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
“Abbiamo scritto una pagina di storia”, ha detto il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I chiudendo i lavori domenica 26 giugno con la celebrazione della Divina Liturgia, il Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa, nell’isola di Creta. Le Chiese hanno deciso di convocare un Concilio ogni 7/10 anni.
Il messaggio finale ribadisce l’importanza del dialogo tra le varie confessioni ortodosse ma anche dialogo ecumenico con le altre Chiese cristiane, perché “l’unità ortodossa – ha spiegato il Patriarca Bartolomeo I – serve anche la causa dell’unità dei cristiani”. Un’apologia anche del dialogo interreligioso per cercare di contrastare l’esplosione dei fondamentalismi, ed unica strada per una reciproca fiducia pace e riconciliazione. Di qui un forte appello alla comunità internazionale perché compia ogni sforzo possibile per “una risoluzione dei conflitti armati” in Medio Oriente.
E’ stato un lavoro intenso che ha visto la presenza di 290 delegati di 10 Chiese ortodosse, che hanno emendato i 6 documenti e pubblicato una Enciclica e un Messaggio finale, rivolto “Al popolo ortodosso e a tutte le persone di buona volontà”. Un incontro non del tutto semplice, sia per la complessità delle tematiche affrontate sia per l’assenza delle Chiese di Russia, Bulgaria, Georgia ed Antiochia che all’ultimo momento hanno deciso di non partecipare. “Ma – ha aggiunto Bartolomeo – tornando a casa, possiamo dire di aver dato prova ancora una volta della nostra unità in Cristo”.
“Questo Concilio – si legge nel messaggio finale – ha aperto il nostro orizzonte verso il mondo. La Chiesa ortodossa, è sensibile all’invocazione di pace e giustizia dei popoli del mondo. E proclama la buona notizia della Sua salvezza, annunciando la Sua gloria e le Sue meraviglie tra tutti i popoli”.
Gian Paolo Cassano
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