NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
La situazione in Sud Sudan può ancora peggiorare; per questo occorre intervenire senza indugi. È il Programma alimentare mondiale (Wfp-Pam) a sensibilizzare la comunità internazionale sul giovane Paese africano, sconvolto da oltre due anni di guerra civile e col rischio carestia che si fa sempre più concreto. Più di cinque milioni di sud sudanesi rischiano infatti di dover affrontare gravi carenze di cibo durante la stagione secca, che durerà fino a settembre. Così, mentre si tenta una difficile riconciliazione tra fedelissimi del presidente, Salva Kiir, e seguaci del vicepresidente, Riek Machar, rientrato nelle scorse settimane a Juba, l’emergenza alimentare si aggrava.
“La crisi – ha detto alla Radio Vaticana Frances Kennedy, portavoce del Programma alimentare mondiale – è dovuta ad una serie di fattori: due anni di conflitto, un’economia – quella del Sud Sudan – che è quasi al collasso, i prezzi del cibo che aumentano in modo vertiginoso e la mancanza di pioggia. Tutto ciò ha fatto sì che la popolazione sia ormai allo stremo e purtroppo ha usato tutte le proprie risorse. Noi del World Food Programme siamo molto preoccupati per i prossimi mesi, perché stiamo andando verso la stagione di magra, cioè quando finisce la raccolta dell’anno precedente e ancora non c’è quella nuova. Ci sono persone che hanno bisogno di assistenza esterna perché non sono in grado di fornire alle loro famiglie il necessario per mangiare. Allo stesso tempo, anche noi abbiamo un deficit di finanziamenti per i prossimi mesi e questo proprio in un momento critico.
World Food Programme per il Sud Sudan lancia un appello epr raccogliere urgentemente di 230 milioni di dollari per i prossimi sei mesi, perché la gente si trova in una situazione molto critica.
Gian Paolo Cassano
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